La società svizzera specializzata in trasporto intermodale fa i conti con i numeri della pandemia e, malgrado un calo del fatturato del 2,3%, già nel secondo semestre dello scorso anno ha iniziato un recupero soprattutto nel trasporto non transalpino. Per quello transalpino diventa invece necessario il completamento del progetto Alptransit e il rafforzamento dei lavori sul corridoio nord-sud
Il biometano sta vivendo un momento di grande crescita, pur con tutti i problemi e le complessità che abbiamo recentemente raccontato nel podcast pubblicato...
L'Autostrada A35 Brebemi-Aleatica, ABB, Electreon, FIAMM Energy Technology, IVECO, IVECO Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, Università Roma Tre e Università di Parma hanno annunciato l’avvio di una collaborazione finalizzata a creare le condizioni per lo sviluppo di un innovativo sistema di mobilità delle persone e delle merci a zero emissioni. Si parla di corridoi autostradali in cui i veicoli elettrici potranno ricaricarsi, mentre sono in movimento, attraverso un sistema di ricarica induttiva
Il metano ha trovato spazio nel trasporto perché riduce le emissioni rispetto al diesel. Ma ora che si punta alla neutralità climatica passa il testimone alla versione «bio», quella che non ha origine fossile, ma proviene dalla fermentazione di rifiuti di varia natura, azzerando la sua capacità di inquinamento. Nei camion è utilizzata la versione liquefatta, sia in forma fossile (LNG) sia rinnovabile (bio-LNG). La differenza non sta soltanto nelle emissioni, ma anche nella produzione: l’LNG è importato dall’estero, il bio-LNG è prodotto in Italia e lo sarà sempre di più in futuro: già nel 2022 si arriverà a una produzione di 100 mila tonnellate e a 30 impianti di liquefazione. Eppure, esiste qualche distributore che spaccia per bio-LNG un normale LNG. Com’è possibile? Quali conseguenze ne derivano? Come si potrebbero evitare questi comportamenti poco corretti? Ci spiega tutto Lorenzo Maggioni, responsabile Ricerca & Sviluppo del Consorzio Italiano Biogas.
Il costruttore leader nelle soluzioni per controllo della temperatura approva per le sue unità di refrigerazione il ricorso al carburante diesel non fossile HVO, in grado di tagliare il 90% le emissioni di gas serra e l'inquinamento di particolato rispetto ai carburanti fossili, senza intaccare le prestazioni del motore
Si respira aria di ripresa. Prova ne sia che in circolazione ci sono tante aziende che hanno sempre più spesso l'esigenza di avere una disponibilità immediata di un veicolo. In casi come questi il mercato dell'usato può fornire risposte certe. Ma il fattore tempo è solo un vantaggio. Perché quando ci si avvicina ad alcune realtà, come il TruckStore di Mercedes-Benz, si riesce anche ad attingere a un parco veicolare amplissimo, tracciato lungo la vita precedente, ma soprattutto si può usufruire di una garanzia che copre la catena cinematica, si può ottenere un finanziamento dell'acquisto, si può costruire un programma di manutenzione e riparazione. Tutti servizi che ci spiega in dettaglio Luca Crisci, responsabile del TruckStore di Mercedes-Benz Trucks Italia
Il nuovo metodo utilizzerà un livello di pressione più elevata rispetto a quella ambientale e una speciale regolazione della temperatura per evitare il ritorno di gas durante l'approvvigionamento, con maggiore autonomia, rifornimenti più rapidi e una migliore efficienza energetica.
MEWA è una delle prime aziende a credere nell'idrogeno, tanto da acquistare un camion a combustione fuel cell. La casa automobilistica Hyundai le ha consegnato le chiavi del primo camion a idrogeno Xcient Fuel Cell. Che circola sulle strade svizzere da fine aprile, consegnando ai clienti i prodotti tessili senza produrre emissioni.