Colpo di scena nella vicenda dell'acquisizione di Ekol Logistics da parte di Dfds. Dopo l'annuncio dello scorso aprile e l'improvviso dietrofront di appena due...
Vittoria storica della Shell in un contenzioso climatico. La Corte olandese dell'Aja ha infatti stabilito in appello che la multinazionale britannica non dovrà ridurre...
L’azienda bresciana, attrice protagonista sul mercato del trasporto rifiuti e general cargo, viene ora controllata da Eurizon, realtà del gruppo Intesa che ha già messo a segno sei acquisizioni, compresa quella di Trasporti Romagna. Nella minoranza rimane con una quota e la funzione di AD, Mauro Ferrari, insieme ad Arcese Trasporti, Gino Braglia e Marcello Zironi, AD e azionista di minoranza di Trasporti Vecchi Zironi
Nuova flessione per il mercato dei veicoli industriali in Italia. Dopo il lieve ma temporaneo segnale di ripresa in settembre (+6,5%), che aveva interrotto...
L’azienda svizzera, forte di 72 sedi in sei paesi e presente in Italia dal 1989, mette a segno nella penisola la quinta acquisizione della sua storia rilevando dalla famiglia Berti la proprietà di una società da 7 sedi, 40 veicoli, 300 collaboratori e 200 mila mq di piazzali. Il ceo di Planzer ha già fatto sapere che nome e personale saranno confermati
È il modo migliore per festeggiare i 90 anni, anniversario che cade proprio in questi mesi. Il gruppo elvetico, specializzato nell’intermodale, rileva dalla Schöni, altra azienda di trasporti presente a Rothrist, una superficie che potrebbe diventare funzionale al terminal ferroviario o alle attività di stoccaggio. Intanto il 2023 si chiude con poco meno di 280 mila tonnellate complessive di merce movimentate su ferro
Le azioni Iveco da qualche giorno sono in fibrillazione. Sia perché la sua divisione Defence (IDV) sembrerebbe coinvolta con un contributo di 1,5-1,7 miliardi in una mega fornitura di carri armati all’esercito italiano tramite la partnership tra Leonardo e Rheinmetall. Sia perché la stessa Leonardo avrebbe messo sul piatto un’offerta per acquisire l’intera IDV per 750 milioni di euro. Ma a Torino ne chiedono almeno 500 in più. E sulla chiusura della trattativa potrebbe pesare anche quel fattore chiamato «golden power»