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45mila sono i trasportatori iscritti al RENTRI. Dal 15 dicembre l’obbligo scatta anche per i piccolissimi

Entra nel vivo la digitalizzazione del trasporto dei rifiuti. Per capire la rivoluzione Uomini e Trasporti ha pubblicato il volume “Rifiuti 4.0 – L’era del RENTRI”, edito da Federtrasporti con il patrocinio dell’Albo Gestori Ambientali che verrà presentato il 4 novembre a Rimini nell’ambito di Ecomondo. L’obiettivo è quello di dare indicazioni pratiche alle aziende alle prese con la nuova piattaforma digitale, ma anche dati e visione strategica con le interviste alla viceministro all’Ambiente Vannia Gava e al Presidente dell’Albo, Daniele Gizzi

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Per il trasporto dei rifiuti inizia l’era del digitale. L’avvento del RENTRI, il sistema introdotto dal 2023, ma operativo con scaglioni di obbligatorietà dall’inizio di quest’anno, sta entrando nel vivo: sono già 45mila gli autotrasportatori iscritti alla piattaforma secondo i dati dell’Albo Gestori Ambientali che, su delega del ministero dell’Ambiente, con il supporto tecnico di Ecocerved (società del sistema camerale), gestisce il sistema. I numeri dell’operatività del RENTRI sono contenuti nel nuovo volume «Rifiuti 4.0: l’era del RENTRI» della collana Guida in pratica di Uomini e Trasporti, edito da Federservice con il patrocinio dell’Albo Gestori Ambientali. Il libro, che sarà presentato in anteprima a Rimini nell’ambito di Ecomondo martedì 4 novembre alle ore 12 (padiglione A6 – sala Acero, primo piano), nasce con l’obiettivo di offrire strumenti pratici e aggiornati su uno dei temi più rilevanti per il settore, ma contiene anche la visione politica e strategica sulla gestione dei flussi di rifiuti grazie alle interviste alla viceministro all’Ambiente, Vannia Gava, al Presidente dell’Albo Gestori Ambientale, Daniele Gizzi (qui il programma dell’evento di presentazione del volume).

L’iscrizione al RENTRI ha seguito un calendario scaglionato per categorie. Dal 13 febbraio 2025 è scattato l’obbligo per i produttori iniziali di rifiuti speciali (pericolosi e non) con più di 50 dipendenti, e per tutti i soggetti diversi dai produttori iniziali (trasportatori, intermediari, consorzi, ecc.). Dal 15 giugno 2025 al 14 agosto 2025 la platea degli obbligati si è aperta ai produttori iniziali di rifiuti speciali (pericolosi e non) con più di 10 dipendenti. Mentre a partire dal 15 dicembre 2025 fino al 13 febbraio 2026 l’obbligo di iscrizione coinvolgerà tutti gli altri produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi, quindi anche le realtà imprenditoriali con meno di 10 dipendenti.

A metà settembre il totale delle imprese iscritte arrivava a 158mila, con 267.000 unità locali registrate, 45.000 trasportatori, 17.000 tra impianti di recupero, smaltimento e centri di raccolta, 8.000 intermediari, 370.000 incaricati 270 soggetti delegati (associazioni) che stanno gestendo per conto delle imprese gli adempimenti digitali. Utenti che hanno trasmesso 56 milioni di movimentazioni di carico e scarico e vidimato digitalmente più di 28 milioni di FIR.

È scattato dal 1° luglio scorso l’obbligo di installazione di sistemi di geolocalizzazione per le aziende professionali che si occupano di trasporto di rifiuti pericolosi (cat. 5): un impegno che coinvolge circa 7.000 imprese e 20mila mezzi. Fino alla fine dell’anno le imprese potranno inviare in digitale l’attestazione relativa alla presenza sugli automezzi dei dispositivi di geolocalizzazione reperibili sul mercato. A partire dal 1° gennaio 2026 dovranno invece dimostrare di avere i dispositivi a bordo al momento di iscrizione all’Albo Gestori Ambientali. Una FAQ pubblicata recentemente sul sito dell’Albochiarisce che per l’installazione di questi strumenti non è necessario l’accordo preventivo con il personale o il via libera dell’ispettorato del lavoro in quanto possono essere considerati dotazioni utili allo svolgimento del lavoro. È atteso infine un decreto del MASE per stabilire le modalità di trasmissione dei dati relativi ai percorsi al RENTRI. In ogni caso l’obbligo di trasmissione dei dati scatterà più avanti ad inizio 2027.

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