Veicoli - logistica - professione

HomeCentonumeriDietro ai numeriGava: «Legalità e regole certe per tutti. Con il RENTRI lo Stato rafforza controllo e prevenzione»

Gava: «Legalità e regole certe per tutti. Con il RENTRI lo Stato rafforza controllo e prevenzione»

La gestione sostenibile dei rifiuti è un pilastro della transizione ecologica su cui il Governo investe, anche grazie ai fondi del PNRR. In questa intervista esclusiva concessa per UeT, il Viceministro dell’Ambiente Vannia Gava illustra strategie e strumenti per un sistema più efficiente e trasparente: dal decreto «Terra dei Fuochi» al potenziamento dei controlli contro i traffici illeciti, fino al RENTRI, il nuovo sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti. Un percorso che punta a rafforzare la legalità, sostenere le imprese virtuose e promuovere un’economia circolare capace di coniugare sostenibilità e competitività

-

La gestione sostenibile dei rifiuti è uno dei pilastri fondamentali della transizione ecologica sul quale il Governo ha puntato (anche grazie ai fondi PNRR) anche attraverso controlli mirati e digitalizzati. «L’obiettivo è duplice: prevenire l’illegalità e rafforzare la fiducia di chi opera nella legalità, garantendo regole certe per tutti», spiega in questa intervista Vannia Gava, Viceministro all’Ambiente con delega su questi temi, concessa per «Rifiuti 4.0: l’era del RENTRI», il nuovo volume della collana Guida in pratica di Uomini e Trasporti.

Il ciclo dei rifiuti è uno dei tasselli più importanti dell’economia circolare e del rispetto dell’ambiente. Quali sono le politiche e gli obiettivi del Governo su questo tema?

Il Governo considera la gestione sostenibile dei rifiuti un pilastro strategico della transizione ecologica e dell’economia circolare. Il PNRR e la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare hanno dato un impulso decisivo per ridurre la produzione di rifiuti, aumentare il riciclo e valorizzare i materiali recuperati, contribuendo alla neutralità climatica e a un uso più efficiente delle risorse, senza gravare su cittadini e imprese. Abbiamo destinato 2,1 miliardi di euro al potenziamento della rete impiantistica, con particolare attenzione al Mezzogiorno, per colmare i divari territoriali e garantire un sistema più equilibrato e moderno su tutto il territorio nazionale. Il rafforzamento delle pratiche di economia circolare è una grande opportunità per coniugare sostenibilità, innovazione e sviluppo, con un approccio pragmatico che integra la tutela ambientale con la competitività delle imprese. L’Italia è oggi ai vertici europei per riciclo dei rifiuti e gestione sostenibile delle risorse: un risultato che conferma la solidità e l’efficienza del nostro sistema.

Il decreto-legge Terra di Fuochi inasprisce le pene contro i reati ambientali. Qual è la visione e l’obiettivo di questo provvedimento?

L’obiettivo è chiaro: garantire legalità, sicurezza e tutela ambientale in un’area segnata per anni da traffici illeciti e danni alla salute dei cittadini. Il decreto «Terra dei Fuochi» combina l’inasprimento delle pene con misure operative e tecnologiche per rafforzare prevenzione e controllo. Sono già stati stanziati 60 milioni di euro per potenziare bonifiche, monitoraggi e attività di controllo, con ulteriori fondi in programmazione. Vogliamo essere chiari: puniamo con fermezza chi opera fuori dalla legalità e senza autorizzazioni, ma tuteliamo chi lavora rispettando le regole, anche quando può incorrere in piccoli errori formali. L’obiettivo è colpire i veri responsabili dell’illegalità, non ostacolare chi fa impresa nel rispetto dell’ambiente.

Anche per il trasporto illecito dei rifiuti il DL innalza le pene. In questo contesto ci sono ancora molti illeciti? Sono previste ispezioni?

Purtroppo, i numeri restano significativi: secondo il Rapporto Ecomafie 2025, nel 2024 sono stati registrati circa 40.000 reati ambientali, di cui 11.000 legati al ciclo dei rifiuti. Il decreto introduce pene più severe e sanzioni accessorie come sospensione della patente e cancellazione dall’Albo dei Gestori Ambientali per chi trasporta rifiuti senza autorizzazione. È inoltre previsto un potenziamento dei controlli sul territorio, grazie alla collaborazione tra Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza, Polizie Locali, ARPA e nuovi strumenti tecnologici, tra cui la videosorveglianza e il sistema RENTRI per la tracciabilità digitale. L’obiettivo è duplice: prevenire l’illegalità e rafforzare la fiducia di chi opera nella legalità, garantendo regole certe per tutti.

Le aziende che effettuano trasporto dei rifiuti iscritte all’Albo gestori ambientali aumentano. Che segnale è per il Ministero?

È un segnale positivo, che testimonia una crescente adesione delle imprese alla legalità e a un sistema sempre più regolato e trasparente. Negli ultimi cinque anni le imprese iscritte all’Albo sono cresciute del 13%, superando le 170.000 unità, con oltre 800.000 veicoli registrati. È un dato che riflette l’espansione delle attività di recupero, riciclo e smaltimento, e quindi la progressiva diffusione dell’economia circolare. L’Albo nazionale dei gestori ambientali è un’eccellenza amministrativa che contribuisce a garantire un sistema efficiente e controllato, a vantaggio di cittadini e imprese.

È entrato in funzione il sistema di tracciabilità dei rifiuti, il RENTRI. Quali risorse finanziarie e umane ha stanziato il Ministero per l’implementazione di questo sistema? Quali sono i prossimi step?

La tracciabilità è uno degli strumenti più efficaci per contrastare la gestione illecita dei rifiuti. Il RENTRI digitalizza e semplifica i processi, consentendo controlli più rapidi e trasparenti e riducendo gli oneri per le imprese. Oggi contiamo oltre 160.000 operatori iscritti, 260.000 unità locali e più di 50 milioni di registrazioni, con costi contenuti e proporzionati: per esempio, le microimprese pagano solo 15 euro il primo anno e 10 euro dal secondo. Il MASE, in collaborazione con l’Albo Gestori Ambientali, garantisce supporto tecnico e formazione: circa 80.000 operatori hanno già partecipato alle attività formative. I prossimi step, previsti per il 2026, includono l’estensione del sistema anche alle microimprese sotto i 10 dipendenti e la digitalizzazione dei formulari di identificazione, insieme a nuove campagne di sensibilizzazione e formazione.

Come garantire che i dati raccolti siano affidabili, trasparenti e usati efficacemente per contrastare traffici illeciti?

La digitalizzazione è la chiave per garantire affidabilità e trasparenza. Il RENTRI utilizza formati standard, controlli in tempo reale e certificazione digitale dei dati, assicurando l’immodificabilità delle informazioni sulla movimentazione dei rifiuti. Attraverso l’integrazione di tracciamenti GPS, registri digitali e analisi avanzate, il MASE mette a disposizione degli organi di controllo un patrimonio informativo unico. Questi dati, analizzati in modo mirato e trasparente, consentiranno decisioni più rapide e basate su evidenze concrete, rafforzando la capacità dello Stato di prevenire e contrastare i traffici illeciti, in un quadro di piena legalità e responsabilità condivisa.

Questa intervista è inclusa in «Rifiuti 4.0: l’era del RENTRI», il nuovo volume della collana Guida in pratica di Uomini e Trasporti. Il libro, edito da Federtrasporti con il patrocinio dell’Albo Gestori Ambientali, sarà presentato in anteprima a Ecomondo, la fiera internazionale dedicata alla transizione ecologica, martedì 4 novembre alle ore 12 (padiglione A6 – sala Acero, primo piano).

Clicca qui per scaricare il programma del convegno

close-link