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Odone (Uiltrasporti): «Intervenire anche sul lavoro isolato degli autisti per aumentarne la sicurezza»

Visite preventive adeguate, monitoraggio dei carichi di lavoro, attenzione alle condizioni di salute e ai tempi di recupero. Sono queste le proposte del Segretario nazionale di Uiltrasporti, Marco Odone che in questo intervento commenta la crescita di infortuni, anche mortali, sul lavoro nel settore del trasporto rilevato dall’Inail. «La sicurezza – dice - deve diventare la prima infrastruttura del Paese»

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I dati Inail confermano purtroppo una situazione di grande peggioramento: nel settore del trasporto merci e della logistica è in corso una vera emergenza nazionale. Parliamo di infortuni che non sono semplici numeri, ma vite segnate, famiglie che portano cicatrici, lavoratrici e lavoratori che ogni giorno affrontano turni insostenibili, pressioni crescenti e contesti operativi privi delle adeguate garanzie.

Questi dati, lo sappiamo bene, non rappresentano nemmeno l’intero fenomeno: molti incidenti non vengono rilevati o non emergono ufficialmente. E spesso le cause sono sempre le stesse: ritmi imposti, in particolare dall’esplosione dell’e-commerce, consegne sempre più rapide richieste dai consumatori, turnazioni estenuanti e una catena logistica che scarica sulle persone l’urgenza del «tutto e subito».

È una pressione continua che riguarda autisti isolati sulle strade, addette e addetti ai magazzini, operatrici ed operatori che convivono con mezzi in movimento, manutentori e personale esterno che entra quotidianamente nei siti logistici.

Per questo diciamo con forza che la sicurezza deve diventare la prima infrastruttura del Paese. Servono più controlli, formazione vera e non formale, tecnologie di prevenzione, e soprattutto una responsabilità condivisa lungo l’intera filiera. Non possiamo più accettare appalti senza regole, sovraccarichi di lavoro, interferenze operative non gestite. L’esempio di quanto accaduto a Calenzano dimostra cosa succede quando in uno stesso sito si incrociano autisti, carrellisti, manutentori e personale di altre aziende senza un coordinamento chiaro e regolamentato.

Come organizzazioni sindacali stiamo lavorando da tempo per colmare questi vuoti. Nel CCNL Logistica e Trasporto Merci abbiamo già introdotto strumenti e figure dedicate proprio alla gestione delle interferenze lavorative, perché la prevenzione si fa sul campo, dove i rischi si generano davvero.

E sul piano istituzionale, iniziative come il protocollo promosso in Lombardia da INAIL, ACI e Regione Lombardia per la prevenzione degli infortuni stradali rappresentano un passo importante, ma devono diventare la norma su tutto il territorio nazionale.

Dobbiamo intervenire anche sul lavoro isolato degli autisti: servono visite preventive adeguate, monitoraggio dei carichi di lavoro, attenzione alle condizioni di salute e ai tempi di recupero. La prevenzione non si fa solo con le regole, ma con l’organizzazione del lavoro e con la tutela delle persone. La UILTrasporti continuerà a chiedere con determinazione che la sicurezza non venga più vista come un costo, ma come un diritto e un investimento necessario per un settore strategico per l’economia e vitale per il Paese.


Perché il lavoro non può – e non deve – continuare a costare vite umane.

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