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Biometano: 1000 metri cubi l’ora dagli scarti alcoligeni

La ravennate Distilleria Mazzari lavora ogni ora 1.500 metri cubi di biogas per produrre 1.000 metri cubi di biometano originato dalla feccia del vino e dagli scarti della frutta

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Trattare 1.500 metri cubi all’ora di biogas per produrre 1.000 metri cubi all’ora di biometano originato dalla feccia del vino e dagli scarti della frutta.
È quanto sta facendo la distilleria Mazzari, una realtà storica del territorio romagnolo attiva nella produzione di acido tartarico, alcool etilico industriale e alimentare, grazie alla lavorazione di materie prime alcoligene.
Il biometano prodotto viene utilizzato dalla stessa distilleria per alimentare le proprie caldaie ma che viene anche immesso nella rete nazionale, vista la mole di scarti utili: sono infatti circa 100-120 mila le tonnellate di feccia di vino e 30-35 mila le tonnellate di scarti di frutta che ogni anno vengono lavorati dalla Mazzari.

Lo stabilimento di Sant’Agata sul Santerno (RA), da sempre all’avanguardia dal punto di vista della sostenibilità ambientale, già dagli anni ‘80 aveva previsto dei digestori anaerobici per valorizzare i propri reflui e produrre biogas. Successivamente, nel 2010, l’azienda ha installato due cogeneratori AB per generare energia termica ed elettrica sia per la distilleria, sia per la rete elettrica cittadina. Dal 2020, seguendo le richieste di carburante green del mercato, Mazzari ha pensato di riconvertire l’impianto di cogenerazione con quello per la produzione di biometano che attualmente ha la capacità di produrne 1.000 metri cubi ogni ora.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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