Ad Automechanika 2021 ZF guarda al futuro di un aftermarket che sarà sempre più “green” e indirizzato verso veicoli elettrici e iperconnessi. Una nuova realtà caratterizzata da flotte professionalmente organizzate al posto di singoli clienti privati e nuovi concorrenti, come gli operatori di e-commerce, nell’ambito di quella definizione CASES (Connected, Autonomous, Shared, Electric, Sustainable) che gli esperti usano per raggruppare le cinque tecnologie fondamentali che plasmeranno il futuro mercato della mobilità, aiutando a risparmiare la catastrofica cifra di un trilione di euro di inefficienze sulle operazioni di trasporto nel mondo.
ZF sta quindi insistendo su soluzioni di gestione flotte, prodotti e sistemi sostenibili attraverso la roadmap #greenaftermaket, soluzioni che ridurranno però anche i costi operativi e le emissioni di CO2 delle aziende. La sfida del Gruppo germanico è di raggiungere la neutralità climatica (no emissioni di CO2) entro il 2040, sia per le materie prime e le vie di trasporto, ma anche per il prodotto e il veicolo stesso, il suo utilizzo e il suo smaltimento. L’azienda teutonica sta riducendo le emissioni di anidride carbonica in tutte le fasi e nei processi di produzione, ad esempio controllando le macchine utensili in base alla domanda o sostituendo processi che utilizzano gas come quelli per l’indurimento dei materiali. Pertanto una gran parte dei suoi prodotti fabbricati in modo sostenibile sono già disponibili fin da ora in aftermarket.
Altro aspetto verde è la rigenerazione, che riduce la necessità di materiale fino al 95% rispetto alla realizzazione di un prodotto nuovo, come avviene per le pinze dei freni prodotte negli stabilimenti ZF della Repubblica Ceca, che comportano inoltre un risparmio di 14.600 ton di CO2/anno, pari a 730.000 alberi nuovi piantati. Allo stesso tempo si risparmia circa il 90% di energia. Una vasta gamma di componenti del veicolo, come freni, trasmissioni, sistemi sterzo e convertitori di coppia, viene ricostruita secondo la qualità di primo impianto in più di 20 sedi in tutto il mondo e la tendenza è in aumento. Inoltre, gli esperti di ZF Aftermarket stanno già lavorando su soluzioni di rigenerazione per le unità di trasmissione elettriche, per essere pronti a soddisfare la domanda.
«ZF Aftermarket ambisce ad essere il frontrunner della ricambistica verde e sostenibile – sottolinea Philippe Colpron, responsabile aftermarket di ZF – e aspira a raggiungere obiettivi in molte aree come la carbon neutrality, imballaggi senza plastica e istruzione».
Tra i tanti settori in cui il colosso tedesco opera con questo nuovo approccio – definito olistico one-stop-shop da ZF – quello dei veicoli industriali è stato ulteriormente rafforzato dall’acquisizione dell’americana Wabco, per cui ora ZF offre in AM anche il portafoglio di prodotti e servizi leader per i veicoli industriali, come i furgoni a guida autonoma.
Durante la Fiera di Francoforte (da oggi al 16 settembre) verranno poi presentati alcuni prodotti sostenibili ed orientati al futuro. Ad esempio, per il settore dei commerciali e pesanti, una novità sono i sensori ABS modulari Wabco, che risolvono il problema di cambio di un sensore ABS difettoso, spesso una versione specifica che potrebbe non essere a stock presso il rivenditore. La soluzione Wabco è costituita da un sensore corto ABS con il connettore KEA standard collegato alla ruota, un cavo di estensione di varie lunghezze e una gamma di adattatori che coprono le principali unità di controllo elettroniche disponibili sul mercato. In tutto 20 pezzi (due sensori ABS, dieci cavi di estensione e otto adattatori) possono sostituire senza problemi fino a 400 parti OE. Una volta che la soluzione modulare è installata sul veicolo, deve essere cambiato solo il componente difettoso e questo velocizza notevolmente il processo di riparazione, riducendo i costi ed i tempi di fermo. I programmi futuri prevedono l’introduzione di ulteriori varianti di adattatore per coprire ancora più riferimenti.
Altra novità è il servofreno elettrico TRW per veicoli full electric (quindi anche furgonati), che utilizza un apposito sistema elettronico per migliorare l’azionamento dei freni, sostituendo il servofreno e, se necessario, la pompa del vuoto con i relativi cavi, sensori, interruttori e unità di controllo. Una vera e propria innovazione OE in fase iniziale, che non solo soddisfa elevati requisiti di comfort e standard di sicurezza, ma supporta anche il recupero di energia frenante e quindi la gamma di veicoli puramente elettrici. Una funzione software garantisce inoltre che il veicolo sia mantenuto in modo sicuro in modalità di parking dal freno di stazionamento elettrico, con la conseguente possibilità di eliminare il freno di stazionamento meccanico.