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Rifiuti: Dolomiti Energia passa al porta a porta e sceglie Renault Trucks

A Trento la multiutily Dolomiti Energia spinge sull'acceleratore della raccolta differenziata. E per la raccolta porta a porta si affida a 5 Premium Distribuzione e a tre Midlum

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Si parla tanto di raccolta rifiuti e delle modalità ottimali per gestirla. A Trento la questione l’hanno presa sul serio e per aumentare la quota di raccolta differenziata (che comunque è già a un ragguardevole 64,8%) hanno deciso di passare da un sistema con contenitori in strada a uno di raccolta porta a porta. Ma a questo scopo servono i veicoli giusti. Ed è così che Dolomiti Energia, la multiutility che serve i comuni di Trento e Rovereto nella raccolta di RSU, ha scelto veicoli Renault Trucks: cinque Midlum 270.16 Light-Euro5 e tre Premium Distribuzione 340.26-6×2*4 BOM-Euro5-CUE.

Quali sono i motivi della scelta? Le nostre principali richieste negli appalti relativi ai veicoli industriali – risponde Carlo Alessandro Realis Luc, responsabile del Settore Ambiente di Dolomiti Energia – riguardano l’utilizzo del cambio automatizzato, il dialogo tra l’elettronica del mezzo e quella dell’allestimento e la presenza sul territorio di un punto per la distribuzione dei ricambi”.

“Il cambio automatizzato è indispensabile per ridurre lo stress dell’autista durante la fase di raccolta dei rifiuti, che richiede numerose soste e ripartenze. Inoltre – prosegue Realis Luc – è notevolmente diminuita la manutenzione alla frizione, con un significativo risparmio nei costi e nei tempi di fermo macchina”. In più c’è da valutare la tempistica nella messa a disposizione dei ricambi: “I nostri autocompattatori – aggiunge il responsabile di Dolomiti Energia – operano su due turni giornalieri e  quindi qualsiasi guasto deve essere riparato al massimo in un paio d’ore”. I due turni in questione iniziano, il primo, alle 4:45 del mattino per terminare alle 12:40, il secondo dalle 13:00 alle 20:00. I percorsi, estremamente impegnativi, variano dalle strette strade del centro cittadino a quelle ripide delle frazioni montane, fino alle pendici del Monte Bondone.

Da ultimo va valutata l’incidenza dell’elettronica: “Le centraline dell’autotelaio devono dialogare perfettamente con quelle dell’allestimento, perché lavorano insieme per assicurare alcune attività connesse alla sicurezza. Per esempio, quando c’è un operatore sulla pedana posteriore, un sensore lo comunica alla centralina dell’automezzo, che automaticamente limita la velocità a 30 km/hconclude Realis Luc.
E su tutti queste “materie” sia i Premium Distribuzione che i Midlum hanno passato l’esame.

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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