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100 miliardi in infrastrutture: il New Deal di Passera

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Sante infrastrutture! Potrebbero essere l’unica leva in grado di far compiere al paese un salto competitivo. Il governo ci crede e, stando a quanto ha sostenuto il ministro ai Trasporti e allo Sviluppo Economico Corrado Passera, ha tutta l’intenzione di “recuperare il tempo perso in passato mettendo sul tavolo 100 miliardi di euro di investimenti per realizzare nuove opere”.
“Dopo aver accumulato in passato un eccesso di non credibilità – ha continuato Passera – l’Italia oggi sta dimostrando di aver intrapreso una nuova strada, fatta di riforme e sacrifici, sta dimostrando di volersi impegnare concretamente sui progetti basilari per la crescita vera, sui motori della crescita sostenibile. E fra le priorità assolute c’è proprio lo sviluppo delle infrastrutture, troppo spesso frenate in passato dalla burocrazia (solo per effettuare delle registrazioni si sono persi 12, 15 mesi, mentre potevano essere fatte in poche settimane) e dalla mancanza di risorse”.
Dove vengono tirati fuori i soldi? Ci vogliono ovviamente finanze pubbliche, ha chiarito Passera, ma è necessario pure il supporto dei privati, da conquistare rendendo attraenti i progetti infrastrutturali. In pratica l’idea è quella di investire come Stato “1” per attirare investimenti privati di “10”.
In conclusione il ministro ha anche ricordato come il governo abbia recuperato 25 miliardi di euro di fondi pubblici che prestissimo saranno destinati alle infrastrutture.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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