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500 mila euro al giorno bruciati dall’autotrasporto a causa della pesatura dei container

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L’entrata in vigore della pesatura obbligatorie dei container nel complesso non sembra aver creato scompensi. Ma se si vanno a vedere le situazioni in trasparenza si scopre in realtà che per gli autotrasportatori le cose sono cambiate. E in peggio. Trasportounito denuncia che, nel solo porto di Genova, gli operatori del settore hanno ridotto la loro produttività di quasi il 25 %, essendo rallentati da code medie superiori alle 6 ore. Il conto di questo gravame è pesante: una media di 500.000 euro e bruciato al giorno. Tutti i giorni.

E a chi dice che almeno dall’esterno non si sono visti congestionamenti, Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito in Liguria, ribatte che «è solo perché l’autotrasporto ha ammortizzato tutte le criticità del sistema. Ma così non può andare avanti».

Le “colpe” – sempre che si colpe si possa parlare – secondo l’associazione è tutto in una lacuna «della procedura: il dato VGM relativo alla pesa che l’autotrasporto fa negli stabilimenti o in uno dei 30 centri di pesa presenti nelle aree a cornice del porto o nello scalo, vengono spediti con grande ritardo, o addirittura non vengono inviati da alcuni operatori, al sistema informatico dei Terminal portuali. Il documento arriva molte ore dopo il camion, con il risultato di portare al collasso le aree pre-gate dove centinaia di mezzi attendono invano. Gli stessi camion, per le norme sui tempi di guida, che ricomprendono anche le soste, poi non possono ripartire, perdendo così il lavoro del giorno seguente».

Ecco perché Trasportounito già oggi nella riunione convocata dall’Autorità portuale d’intesa con la Capitaneria chiederà una decisa semplificazione operativa, che garantisca all’autotrasporto di entrare regolarmente nei terminal per scaricare i contenitori.

Se la richiesta non fosse accolta ci sarà un fermo dell’autotrasporto. Ma «non per protesta, bensì per tracollo tecnico»

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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