“Sostengo la neutralità tecnologica e credo che occorra prendere in considerazione tutte le tecnologie”. È un Apostolos Tzitzikostas, Commissario europeo dei Trasporti e del Turismo sostenibili che porta un’idea di futuro dell’automotive molto diversa rispetto al tutto elettrico, decretato all’inizio della legislatura. Durante la lunga audizione a Palazzo Madama davanti alle Commissioni trasporti, attività produttive e politiche Ue della Camera e ambiente e industria del Senato è emersa (per la prima volta) una chiara apertura a favore dei carburanti alternativi e di tutte le strategie possibili per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Nelle parole dell’esponente del partito popolare europeo si legge tutto il percorso fatto in questi mesi sul fronte dell’automotive.
L’appuntamento di verifica a fine anno
“Credo che la neutralità tecnologica dovrebbe essere presa in considerazione soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi di CO2 nella revisione in programma per la fine dell’anno per il settore automobilistico”. Ovvero l’appuntamento per un check al regolamento 641/2019 in prima istanza previsto per il 2026 e ora anticipato alla fine dell’anno. Un momento molto atteso dall’industria automobilistica alle prese con standard e obiettivi difficilmente raggiungibili, seppure stemperati dal rinvio delle salatissime multe al 2027. La dichiarazione di Tzitzikostas, sollecitata da parlamentari di ogni schieramento politico, è per il momento rivolta solo al mondo dell’auto e veicoli leggeri. Bisognerà vedere – come anticipato ieri da un nostro articolo – se in sede di verifica del regolamento sui mezzi pesanti sarà applicato lo stesso metro, ma il dado sembra tratto.
L’Europa non abbandona l’elettrico
Così l’Europa abbandona l’elettrico? No, anzi. Proprio Tzitzikostas ha annunciato l’avvio di un piano a sostegno della filiera delle batterie per mezzi elettrici. “Si tratta di un modo per non diventare dipendenti dalla Cina su questo fronte – ha detto il commissario Ue – Dobbiamo gestire in Europa la catena del valore delle ricariche per non diventare dipendenti per le materie prime da paesi esteri”. Come il caso del gas russo, errore da non ripetere con le batterie per i trasporti.
Tra gli altri dossier che Tzitzikostas affronterà in Italia, nell’ambito di un confronto con i ministri Salvini e Urso, c’è anche il finanziamento al Ponte sullo Stretto, la Torino-Lione e la questione dei valichi, in particolare il Brennero.