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Brezza di ripresa: ad aprile in Italia +2,7% i veicoli >16ton; nella UE +3,6% l’intero mercato dei commerciali

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Il mercato italiano dei veicoli pesanti ad aprile torna quasimiracolosamente a crescere. Non tanto, ma si è mosso, dopo tempo immemore, con unsegno positivo. Lo si evince dai dati Acea riferiti al mese di aprile, quando le immatricolazioni di nuovi veicoli da trasporto – sia commerciali siaindustriali – sono aumentate in tutta Europa del 3,6%, toccandoquota 143.255 unità, con un andamento praticamente bicefalo e con l’Italia cheprocede controcorrente.In che senso? 

Nel senso che praticamente tutta la UE cresce in maniera piùo meno decisa nei veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 ton), settore dove invece l’Italiacontinua a collassare, mentre al contrario nel segmento dei veicoli sopra le 16ton in Europa arretrano un po’ tutti i mercati, mentre l’Italia, seppure dipoco, torna a crescere. Ma vediamo i dati in dettaglio.

I dati complessivi

I dati cumulati – commerciali + industriali – dicono innanzi tutto che,malgrado la crescita del 3,6%, il mercato è posizionato 100.000 unità in menorispetto all’aprile del 2008. Scorrendo invece l’elenco dei mercati che piùhanno contribuito alla crescita si incontra il Regno Unito con un roboante+29,5%, la Spagna con un +7,0% e la Germania con un +3,7%. Continua a perdere,invece, la Francia (-3,8%), mentre l’Italia tracolla di un -20,2%.
Se si allarga lo sguardo ai primi quattro mesi del 2013 si scopreche a far segnare un dato positivo è soltanto il Regno Unito (+11,3%), mentretutti gli altri – chi più, chi meno – segnano il passo: Francia (-9,0%), Germania(-11,2%), Spagna (-12,9%), Italia (-23,9%). Nel complesso, in Europa sono statiimmatricolati 545.049 nuovi veicoli, pari al 7,6% in meno rispetto ai primiquattro mesi del 2012.

Il mercato dei commerciali fino alle 3,5 ton
Guardandoinvece ai singoli segmenti si scopre innanzi tutto che il settore dei veicolicommerciali leggeri (fino a 3,5 ton) registra in Europa ad aprile una crescita del 5,8%,pari a 116.657 unità. E la crescita è un po’ generalizzata: Regno Unito +43,0%,Spagna +11,5%, Germania +6,6%. Segnano il passo la Francia (-4,0%) e ancora piùgravemente l’Italia (-22,2%). 
La cosa interessante è che in realtà i dati dainizio anno vedono soltanto il Regno Unito con un dato positivo (+17,6%), mentretutti gli altri diminuiscono. La Francia del 8,8%, la Germania del 9,9%, laSpagna del 12,0% e l’Italia del 25,0%. Complessivamente la flessione è del 6,3%.E questo rende ancora più importante su scala europea il dato di aprile, perchésegna un’inversione di rotta per molti paesi che nei primi tre mesi dell’annoaveva zoppicato e adesso tornano a camminare. 
Il mercato dei commerciali tra le 3,5 e le 16 ton
La musica già cambia se si sale al segmento oltre le 3,5 ton (ma sotto le16 ton) dove la domanda scende del 5,2%, con 24.066 unità. Anche perchéscendono tutti (-3,4% la Germania, -3,9% iPaesi Bassi, -4,5% la Francia, -12,9% il Regno Unito, -16,1% la Spagna), Italiacompresa, seppure qui il dato (-4,4%) è meno pesante di quello dei van
Pesantissimo il bilancio da gennaioad aprile con un -13,8%, dovutoa un calo a doppia cifra di tutti i principali mercati: del 12,9% in Francia,14,6% in Germania, 15,4% nel Regno Unito, 17,7% in Italia, 19,4% in Spagna e il20,2% nei Paesi Bassi.   

Il mercato dei veicoli oltre le 16 ton
Qualcosa di ancora diverso accade nel mercato dei camion veri e propri(sopra le 16 ton). Perché ad aprile in Europa questo mercato cede il 5,8% con18.252 unità immatricolare. E tra i principali mercati l’unico a far segnare unsegno «+» è proprio l’Italia con un timido +2,7% ma psicologicamente molto rilevante, mentre Germania (-2,0%), Paesi Bassi (-3,3%), Francia (-4,8%), Spagna(-17,5%) e Regno Unito (-17,9%) vanno tutti a scendere. E comunque scorrendo i dati dei primi quattro mesi subito l’entusiasmo frena, perché lì i segni «-» colpisce tutti imercati: Francia (-13,6%), Italia (-13,7%), Regno Unito (-14,00%), Germania (-14,4%),Paesi Bassi (-18,1%), Spagna (-19,7%). Nel complesso il mercato europeo siè contratto del 13,8%. 
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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