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Chi compra pneumatici da un rivenditore che non ha pagato l’Iva è corrensponsabile dell’evasione

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Un operatore economico che acquista pneumatici da un’azienda che ha evaso l’Iva nell’importarli o nell’acquistarli sul mercato interno sarà corresponsabile dell’evasione perpetrata a monte. Lo dispone un decreto del Ministro delle Finanze pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale che estende al settore dei pneumatici la validità dei commi 2) e 3) dell’articolo 60-bis del DPR 26 ottobre 1972 n. 633.
Queste norme prevedono appunto che vi sia solidarietà tra acquirente e venditore nella responsabilità per il pagamento dell’Iva, ma solo per determinati settori ritenuti ad alto rischio di evasione. Fino all’approvazione di tale decreto, fra i settori previsti non vi era quello dei pneumatici malgrado i casi di evasione erano eclatanti e diffusi, al punto da creare un problema per gli operatori onesti che subivano la concorrenza sleale di chi evadeva l’Iva.
Non a caso proprio i rivenditori di pneumatici associati a Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici) e i ricostruttori di pneumatici associati ad Airp (Associazione Italiana Ricostruttori di Pneumatici) avevano sollevato il problema fin dal 2007 chiedendo l’estensione al settore dei pneumatici della normativa antievasione di cui al citato DPR 633/1972. Numerosi tentativi per risolvere il problema ma tutt vani. Soltanto nel 2011 il ministero dell’Economia e delle Finanze avviava la procedura necessaria per varare il decreto che ha visto la luce il 3 dicembre.
“Il decreto del Ministro Grilli  – ha dichiarato infatti Renzo Servadei, segretario generale di Federpneus e di Airp – pone fine a una situazione che da troppo tempo penalizzava i nostri associati. Quella per ottenere una normativa antievasione sull’Iva per i pneumatici è stata una battaglia lunga, ma finalmente siamo arrivati in porto. Ne trarranno vantaggio il bilancio dello Stato e gli operatori onesti e sentiamo il dovere di ringraziare il Ministro Grilli che durante la sua gestione ha impresso una forte accelerazione alla farraginosa procedura prevista per l’approvazione del provvedimento pubblicato ieri dalla Gazzetta Ufficiale, approvazione che ritenevamo fosse assolutamente scontata in quanto tende a combattere l’evasione ma che evidentemente scontata non era, dato che abbiamo dovuto aspettare più di cinque anni”.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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