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Confindustria scrive a Monti: «I costi minimi sono da abrogare»

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È diventato una specie di balletto. L’Antritrust scrive, facendosi interprete di concetti e argomentazioni che sembrano scaturire dalla testa di un committente dell’autotrasporto. E siccome il ministero delle Infrastrutture e Trasporti risponde per le rime all’Antitrust, dando ampia giustificazione della propria strategia operativa nel trasporto merci su gomma, orientata a evitare che l’apertura della concorrenza possa avere riflessi negativi sulla sicurezza, il committente dell’autotrasporto esce allo scoperto e, guardando il calendario che si avvicina sempre di più a giugno (mese previsto per l’attesa sentenza del TAR del Lazio sul ricorso di Confindustria e altre associazioni), scrive direttamente al presidente del Consiglio, cita, come in uno specchio, l’Antitrust e chiede in pratica la definitiva abrogazione dei costi minimi.
La lettera – firmata da una lunga schiera di associazioni e di federazioni, quasi tutte (ma non proprio tutte) marchiate con l’aquila confindustriale – la potete trovare in allegato. Oltre alla lettera c’è anche l’allegato in cui viene spiegata l’evoluzione della disciplina dell’autotrasporto negli ultimi anni. Il presidente del Consiglio Mario Monti – che ha ricevuta la lettera prima di Pasqua –  ha già apposto la propria firma al decreto che fissa le sanzioni per inosservanza dell’art. 83 bis (adesso manca soltanto, per concludere il concerto di ministeri coinvolti nella procedura, soltanto la firma del ministro di Grazia e Giustizia). E questa sembra già un’ottima risposta.
Se anche voi avete una risposta appropriata, inviatecela a redazione@uominietrasporti.it

Allegati

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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