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Francia: si sblocca il dialogo tra le parti dopo lo sciopero degli autisti

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Anche se piano, ma ha comunque cominciato a muoversi in Francia il confronto tra sindacati e aziende dell’autotrasporto dopo la proclamazione dello sciopero da parte delle organizzazioni sindacali degli autisti e l’iniziale rifiuto di sedersi al tavolo delle trattative da parte delle aziende (ritenendo inaccettabili le richieste salariali avanzate dai sindacati).

Ieri c’è finalmente stato un incontro tra organizzazioni sindacali degli autisti e associazioni delle aziende. All’incontro, per la precisione, hanno partecipato le organizzazioni padronali FNTR-Fédération Nationale des transports routiers, TLF-Transport et logistique de France, UNOSTRA-Union nationale des organisations syndicales des transporteurs routiers automobiles, OTRE-Organisation des transporteurs routiers européens; e quelle sindacali CGT-Confédération générale du travail; FO-Force ouvrière; CFE e CGC-Confédération française de l’encadrement e Confédération générale des cadres; CFDT- Confédération française démocratique du travail –Transport.

La discussione è stata formale e propedeutica alla vera e propria trattativa, in quanto le organizzazioni delle aziende hanno dovuto dire subito che non avevano alcun mandato a trattare e che l’unica cosa che si poteva fare era concordare un calendario di incontri, ovviamente con relativi temi da mettere sul tavolo. Approccio che ha consentito alle aziende di ribadire che il confronto e la trattativa non devono vertere soltanto sugli aspetti salariali, ma occorre che includano i problemi della redditività e della competitività dell’autotrasporto francese.

Da parte sindacale si è anzitutto fatto pressione perché i colloqui inizino al più presto, oltre a ribadire la sostanza delle richieste:
–          aumento del potere d’acquisto degli autisti del 5%;
–          13ª mensilità
–          altri interventi assistenziali.

Le organizzazioni padronali hanno sempre detto (e questa è stata la spiegazione della rottura del 20 gennaio che ha poi innescato lo sciopero) che tali pretese non tengono conto del contesto economico che, al massimo, permette aumenti tra l’1 e il 2%, a seconda della categoria.

Le organizzazioni delle aziende dell’autotrasporto hanno chiesto di tenere il primo incontro martedi 3 febbraio, giustificando il lasso di tempo richiesto con la necessità di discutere nei rispettivi ambiti le argomentazioni sul tappeto e le conseguenti linee guida delle trattative.

I sindacati hanno accettato la data, nonostante la loro istanza di cominciare al più presto la trattativa, ma non è mancato chi si è detto scettico: «Il padronato sta soltanto cercando di guadagnare tempo», ha dichiarato Thierry Cordier, segretario della CFDT-Trasporti).

Sino a ieri sera non ci sono stati comunicati circa il mantenimento o meno dello stato di agitazione con conseguenti manifestazioni sulle strade. Si prevede però che i blocchi vengano in buona parte rimossi.

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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