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Il commissario UE ai trasporti sul divieto di transito notturno per gli euro 5 in Austria: «che problema c’è, potete sempre comprare euro 6!»

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Diciamolo chiaramente: l’Italia in Europa conta veramente poco. Ce lo ha insegnato la vicenda sull’ecobonus – che peraltro, in attesa della decisione della Commissione, sparisce dalle azioni finanziate con i 400 milioni che lo Stato italiano concede all’autotrasporto – ma ce lo ribadisce pure quella sul transito notturno dell’Austria, che dal 1° novembre deve obbligatoriamente avvenire con veicoli euro 6 o EEV. In entrambi i casi, infatti, in linea di principio l’Italia dovrebbe aver ragione, ma in entrambi invece finiamo per uscire sconfitti.
L’ecobonus, infatti, era un sostegno accettato e addirittura osannato in Europa, che all’improvviso è entrato nell’occhio del ciclone in maniera un po’ pretestuosa. Il divieto di transito notturno attraverso il Tirolo è un po’ una replica. Anche qui in teoria la logica è stringente: gli euro 5 sono ancora lo standard più elevato richiesto, ad oggi, dalle normative. Gli euro 6 esistono in commercio soltanto grazie allo zelo di alcuni (non tutti) costruttori. E quindi se un trasportatore ha acquistato ieri un veicoli immatricolato euro 5 perché non dovrebbe poterlo usare sulle strade dell’Unione europea?
Una domanda che si sono posti fin dalla prima ora in Anita, sollecitando un’interrogazione dell’europarlamentare Antonio Cancian al commissario ai Trasporti Siim Kallas, appoggiata anche dalla collega Mara Bizzotto. Ma il commissario ha fatto spallucce, argomentando che rispetto ai divieti di circolazione ogni Stato membro fa ciò che vuole e che per i trasportatori italiani alla fine esiste comunque un’alternativa. Quale? Semplice, salire su un treno o comprarsi un euro 6.
Ora, a parte il fatto che alternative modali non sono ancora così diffuse visto che – come ricorda pure l’on. Bizzotto – «il potenziamento dell’asse ferroviario del Brennero sarà ultimato solo nel 2025», ma lo sa il commissario Kallas che un veicolo euro 6 costa tra i 10.000 e i 18.000 euro in più? E lo sa che forse oggi non tutti dispongono – visti i tempi grigi – di quanto necessario a rinnovare il proprio parco veicolare o magari non riescono a ottenere il finanziamento per farlo?

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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