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Il flagello sugli autotrasportatori onesti: delocalizzazioni e tariffe stracciate

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«La concorrenza sleale delle aziende straniere che offrono trasporti a prezzi stracciati, per la gioia di una buona fetta dei nostri imprenditori, continua a mietere vittime tra le imprese dell’autotrasporto italiano. È ora di fare chiarezza, perché questo fenomeno presenta non pochi lati oscuri». Così commenta Mara Bizzotto, membro della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo per la Lega Nord, su «una questione che da tempo affligge il trasporto merci italiano e che, in tempo di crisi e caro gasolio, lo sta mettendo definitivamente ko».
«Le cifre parlano chiaro – spiega l’onorevole Bizzotto, che sul tema ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea – Secondo una recentissima indagine di Unioncamere, nel primo trimestre dell’anno il numero delle aziende costrette a chiudere i battenti è triplicato rispetto allo stesso periodo del 2011. E a soffrirne sono soprattutto le piccole e medie imprese».
Sempre i dati Unioncamere confermano che, nel trimestre considerato, a fronte della nascita di 253 nuove società di capitale operanti nel settore trasporti (+0,77%), hanno cessato l’attività 115 società di persone (-0,47%) e ben 972 imprese individuali (-0,91%).
«La situazione è insostenibile – prosegue l’on. Bizzotto – e la crisi è solo la ciliegina sulla torta. Alcuni imprenditori italiani, per assicurarsi lauti profitti, utilizzano infatti vettori stranieri, pagati un decimo rispetto ai salari in vigore nel nostro Paese. Come? Delocalizzando la sede dell’azienda all’estero, in Paesi (come quelli dell’Est Europa) dove ci sono ben altri costi di lavoro, di gran lunga inferiori a quelli in vigore in Italia. Stratagemma che permette loro di offrire servizi di trasporto sottocosto a danno dei camionisti onesti del nostro Paese».
«Il sospetto è che qualcuno, pur di accaparrarsi le commesse, è disposto a lavorare fuori dal rispetto delle regole della Strada e dai tempi di riposo, limando così al ribasso le tariffe ed assicurandosi i clienti – conclude Bizzotto – La sicurezza ha un costo, che significa limiti di velocità, tempi di guida e niente sovraccarico. Evidentemente c’è chi pur di guadagnare è pronto a rischiare sulle strade la vita propria e quella altrui: contro questi furbetti ci vuole fermezza e tolleranza zero».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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