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Il gruppo Gavio mette le mani sulla Torino-Savona

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La Sias, società del gruppo Gavio attiva nei servizi autostradali, acquista l’autostrada Torino-Savona (Ats) di proprietà di Autostrade per l’Italia per 223 milioni di euro. Si tratta di una concessione di circa 130 chilometri in scadenza nel 2038, che incassa pedaggi circa 64 milioni l’anno con un margine operativo lordo di 30 milioni. 130 chilometri che si aggiungono agli oltre 1200 già gestiti dalla del gruppo Gavio.

L’acquisto si giustifica ripercorrendo le altre mosse che il colosso tortonese ha messo a segno negli ultimi tempi e gli sviluppi del futuro prossimo di quella regione fondamentale nella logistica italiana, come é appunto la Liguria. Riguardo al primo aspetto il gruppo ha incamerato proprietà e interessi  strategici che ruotano tutti intorno a quell’area. Dall’interporto di Rivalta Scrivia, fulcro di molte attività del gruppo, fino a Genova, dove Gavio ha già messo le mani sul terminal frutta e sul terminal San Giorgio, mentre in alleanza con Messina ha di fatto conquistato il multipurpose. In pratica la metà di Sanpierdarena è sotto il suo controllo. Ma anche a Savona ha sviluppato crescenti interessi destinato a maturare quando a Vado Ligure andrà a regime la nuova piattaforma container voluta da Maersk. E questo introduce il secondo aspetto, vale a dire il prevedibile sviluppo di traffico che, sotto la spinta del terminal di Vado, si genererà in direzione di Savona. Lungo cioè quell’autostrada che adesso è entrata nell’orbita del gruppo Gavio. Chiaro, no?
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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