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Ilva di Taranto. Anita al governo: “Tutelate le imprese di trasporto

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La decisione di avviare le procedure per l’amministrazione straordinaria dell’Ilva di Taranto da parte del commissario straordinario Piero Gnudi ha suscitato forti reazioni di protesta da parte di ANITA. L’associazione degli autotrasportatori aderente a Confindustria ha chiesto al Governo misure urgenti per tutelare le imprese di trasporto e di logistica che vantano importanti crediti nei confronti dell’industria siderurgica.
ANITA ha scritto al Presidente del Consiglio, ai ministri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla stessa Ilva evidenziando come la scelta di optare per l’amministrazione straordinaria rischia di ripercuotersi sulle imprese del settore, che nonostante le difficoltà della società hanno garantito la continuità dei servizi, pur in una situazione di enorme difficoltà economica e di forte esposizione finanziaria.
“In mancanza di soluzioni tempestive – ha dichiarato il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner – la situazione potrebbe sfociare in forme di protesta e disordini difficilmente controllabili, senza contare che molte imprese saranno costrette a chiudere: una perdita di attività e di posti di lavoro che il Paese non può permettersi”.
“Chiediamo – ha concluso Baumgartner – che le legittime aspettative delle imprese del settore vengano soddisfatte con soluzioni che già in passato, in casi analoghi, si sono dimostrate efficaci per tutelare i crediti delle aziende”.

Nel frattempo alla presentazione dell’istanza di ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria da parte di Gnudi è seguita la firma del ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, al decreto di nomina dei commissari per l’amministrazione straordinaria (pare lo stesso Gnudi, insieme all’attuale subcommissario Corrado Carrubba e al professor Enrico Laghi).
Entro i prossimi 15 giorni, il tribunale di Milano – a cui oggi è stata presentata analoga richiesta – dovrà accertare lo stato d’insolvenza di Ilva.
Nelle intenzioni del Governo l’amministrazione straordinaria è il primo passo per arrivare al risanamento di Ilva, attraverso l’intervento dello Stato sotto forma di una newco pubblica che prenderà in affitto gli impianti di Ilva per due o tre anni.

La vicenda ha origine nel 2012 quando la Procura della Repubblica di Taranto indagò la proprietà dell’azienda con le accuse di disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico. Sarebbero particolarmente inquinati i 70 ettari di parchi minerali per via delle polveri, che fungono da veicolanti dei gas nocivi, le cokerie che emettono soprattutto benzopirene, ed il camino E312 dell’impianto di agglomerazione per quanto riguarda la diossina.

Intanto continuano a Taranto le manifestazioni di protesta degli operai dell’indotto, preoccupati per il rischio che le aziende per cui lavorano non ricevano più il pagamento dei crediti contratti con Ilva

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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