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L’Austria verso la reintroduzione del divieto settoriale per l’autotrasporto: Anita si appella all’UE

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Una regione dell’Austria, il Tirolo, intende introdurre nuovamente il “divieto settoriale” per l’autotrasporto. Si tratta di una misura, giustificata con la volontà di trasferire quote di traffico dalla ferrovia alla strada e salvaguardare così l’ambiente, che però non va troppo d’accordo né con i principi comunitari (e non a caso bocciata in passato già due volte dalla Corte di Giustizia Europea), né con gli interessi del nostro autotrasporto e della nostra economia. Il divieto, infatti, riguarda i veicoli sopra le 7,5 tonnellate che trasportano alcune categorie di merci e siano in transito sul territorio austriaco (non vale cioè se il Tirolo è la destinazione finale del trasporto). Ecco perché Anita, avendo avuto sentore dell’iniziativa, si è subito attivata presso le autorità europee, nello specifico con la DG Trasporti e con la DG Imprese, per evidenziare i danni che tale divieto comporterebbe all’economia di tutta Italia, nella speranza che anche altre confederazioni e tutti i settori interessati da tale misura si attivino in tal senso.

Thomas Baumgartner, presidente di ANITA, dopo aver definito il divieto “una limitazione alla libera circolazione delle merci”, ha anche aggiunto che, “per come è stato predisposto in passato, appare incomprensibile considerando che in tali aree esistono strutture idonee al trasferimento delle merci sui treni. Per di più, non tiene conto dell’importanza, per i committenti, di mantenere la propria libertà di scelta sulla modalità di trasporto da utilizzare per la propria merce, che sia essa stradale, ferroviaria, marittima, aerea o una combinazione tra due o più delle diverse modalità”.

Ma soprattutto Baumgartner ha anche subdorato come il divieto, dietro lo schermo ambientale, celi in realtà “politiche che hanno, invece, scopi differenti e che non rispondono alle regole europee come, ad esempio, già accade con l’eccessivo costo del pedaggio autostradale notturno vigente sull’asse Innsbruck-Brennero”. Politiche – ha concluso – che “non intendiamo in nessun modo tollerare”.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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