Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneLeggi e politicaBye bye Sistri: dal 15 giugno arriva il Rentri, nuovo sistema per tracciare i rifiuti

Bye bye Sistri: dal 15 giugno arriva il Rentri, nuovo sistema per tracciare i rifiuti

Dopo una lunga gestazione e una tanto auspicata sperimentazione, parte da metà giugno il nuovo sistema di tracciabilità chiamato a far dimenticare le sciagure del Sistri. Non a caso presenta molte diversità, a partire dai bassi costi di iscrizione alla gestione affidata direttamente al ministero, fino all’interoperabilità tra i software aziendali, che si possono adeguare alle procedure digitali della piattaforma del Rentri, senza dover installare altri applicativi esterni

-

Nella Gazzetta Ufficiale n.126 del 31 maggio 2023 è stato pubblicato il Decreto ministeriale n.59 del 4 aprile 2023 che contiene la disciplina del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti ed entrerà in vigore il 15 giugno 2023. È da molti punti di vista un momento storico perché è il sistema che nasce dalle ceneri del Sistri. Anche se è stato fatto di tutto per tenere distinti passato e futuro. Pensate che nel dicembre 2019, al momento della cancellazione del Sistri e della sua sostituzione con il nuovo sistema di tracciamento elettronico dei rifiuti, il decreto legge 135/18 (detto «Semplificazioni») ne ha rinviato perfino la scelta della denominazione per non associarlo a quello del nefasto predecessore e per coinvolgere tutti nella formulazione del nuovo nome, spuntato appunto soltanto nel 2020 con la ricordata denominazione di «Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti». In sigla, Rentri.

Le differenze con il Sistri

E comunque il Rentri ha moltissime differenze rispetto al Sistri. Quella principale è che, anziché essere affidato a una società esterna, è gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente, attraverso l’Albo dei gestori ambientali che ne ha affidato lo sviluppo a Ecocerved, società consortile delle Camere di Commercio che si occupa di sistemi informatici per l’ambiente. Altra differenza, non meno importante, è la semplicità della procedura prescelta. Anziché il satellitare a bordo e il controllo in tempo reale attraverso GPS (anche se l’equipaggiamento con sistema satellitare del veicolo, come vedremo, è richiesto in alcune condizioni), si tratta per ora di digitalizzare il MUD (Modello unico di documentazione ambientale), il FIR (Formulario di individuazione rifiuti), il registro di carico e scarico e tutta la documentazione cartacea che attualmente accompagna ogni trasporto di rifiuti e che continuerà a rimanere obbligatoria per i trasportatori non obbligati all’iscrizione al Rentri. Perché il tracciamento digitale del trasporto dei rifiuti è una misura voluta dall’Unione europea proprio per consentire la graduale scomparsa della documentazione cartacea, ma anche favorire i controlli da parte delle Forze dell’ordine per combattere il racket dei rifiuti.

Anagrafica e Tracciabilità: le due sezioni del Rentri

Il nuovo sistema è diviso in due sezioni: «Anagrafica degli iscritti», che raccoglie anche le autorizzazioni ambientali, e «Tracciabilità», che contiene i dati annotati nei registri e nei formulari. Accedere in queste due sezioni sarà possibile grazie a quello che è il cardine del Rentri: l’interoperabilità tra i software aziendali, cioè l’adeguamento di questi ultimi da parte delle software house che li hanno prodotti alle procedure digitali della piattaforma centrale del Rentri, in modo che gli operatori non debbano dotarsi di altri applicativi esterni al sistema che hanno già in casa, ma possano entrare nel sistema direttamente con il proprio programma informatico.

Gli obbligati all’iscrizione

Sono tenuti ad iscriversi al Rentri:

a) enti ed imprese che effettuano trattamento dei rifiuti;

b) i produttori di rifiuti pericolosi;

c) enti ed imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi;

d) Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti.

Quanto costa iscriversi

Per l’iscrizione al Rentri – e questa è un’altra differenza sostanziale – è dovuto un diritto di segreteria e il pagamento di un contributo annuale con riferimento a ogni unità locale soggetta all’obbligo di iscrizione, vale a dire per ogni singola operativa in cui l’operatore esercita stabilmente una o più attività economiche. In ogni caso il diritto di segreteria è di 10 euro, mentre il contributo annuale è diviso in tre fasce (da 100, 50 e 15 euro) in base alle dimensioni dell’azienda, ma soltanto per il primo anno, visto che nei successivi viene ridotto a 60, 30 e 10 euro. Ecco la tabella riassuntiva.

I soggetti non obbligati, o per i quali non decorra ancora l’obbligo, possono iscriversi al Rentri volontariamente. Ai soggetti iscritti al Rentri è data però anche la facoltà in qualsiasi momento di procedere alla cancellazione, con effetto a partire dall’anno solare successivo. 

Da quanto è obbligatoria l’iscrizione

A partire dal 15 giugno prossimo, l’iscrizione al Rentri deve avvenire secondo il seguente calendario:

a) a decorrere dal 18° mese ed entro i 60 giorni successivi (15 dicembre 2024), per enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, e per tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali (rientrano perciò in questa fattispecie anche le imprese di autotrasporto operanti nel settore rifiuti);

b) a decorrere dal 24° mese (15 giugno 2025) ed entro i 60 giorni (13 agosto 2025) successivi, per enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 10 dipendenti;

c) a decorrere dal 30° mese (15 dicembre 2025) ed entro i 60 giorni (14 febbraio 2026) successivi, per tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi.

A partire dalla data dell’iscrizione, gli operatori obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico provvederanno alla trasmissione al Rentri dei dati contenuti nel registro di carico e scarico da effettuare ogni mese, tranne nel caso in cui in questo lasso di tempo non risultino nuove annotazioni.

Inoltre, chi trasporta rifiuti speciali pericolosi deve equipaggiare i propri veicoli con sistemi di geolocalizzazione. Un vincolo che, dal 15 dicembre 2024, costituirà un requisito di idoneità tecnica per l’iscrizione e la conservazione dell’iscrizione alla categoria 5 dell’Albo nazionale gestori ambientali.

I produttori iniziali di rifiuti, inoltre, anche per le attività di raccolta e trasporto rifiuti, al momento dell’iscrizione o anche in una fase successiva, potranno delegare le rispettive associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale o società di servizi di loro diretta emanazione al rispetto degli adempimenti previsti dal regolamento Rentri, seppur restano responsabili del contenuto delle informazioni inserite nel sistema.

close-link