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Giezendanner compie 90 anni

In Italia le due filiali di Ravenna e Albiolo della società rossocrociata stanno vivendo un buon momento come fatturato e operatività, ma la situazione del trasporto intermodale preoccupa per la carenza di strutture e la crisi di alcune tipologie di merci

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Simon Valvassori, country manager di Giezendanner Italy.

Nel 2024 il Gruppo Giezendanner, società svizzera specializzata in trasporti intermodali, festeggia i 90 anni di vita. Un importante traguardo che verrà celebrato in modo speciale a fine anno durante l’annuale cena di Natale. La flotta globale del colosso elvetico oggi conta circa 200 veicoli, 550 tank container di proprietà oltre ad altri 250 a noleggio e 270 silo container. Il bilancio consolidato del Gruppo si aggira intorno ai 90 milioni di franchi.
La ricorrenza è stata la giusta occasione per fare il punto sulla situazione del mercato e sulle attività della filiale italiana del Gruppo di Rothrist che dal luglio 2022 è entrata a far parte della famiglia Federtrasporti. Ne abbiamo parlato con Simon Valvassori, country manager di Giezendanner Italy, la filiale tricolore del gruppo attiva nei trasporti stradali e ferroviari da/per l’Italia e specializzata nelle consegne di lattice/colla in tutto il Continente.

Due sedi in Italia: Ravenna e Albiolo (CO)

«Lungo lo Stivale abbiamo due filiali, una a Ravenna e l’altra ad Albiolo (Como) – ci racconta Valvassori – Quest’ultima era la sede di VTG Tanktainer, la terza più grossa multinazionale di trasporto container chimici nel mondo. Noi l’abbiamo acquisita con il doppio obiettivo di aumentare il fatturato e ottimizzare le tratte per i trasporti con tank container normali (quelli per intenderci di Conap, Gam, Cam, ecc.). A Ravenna ci occupiamo invece di progetti 3PL (ovvero di logistica conto terzi) per tre grossi clienti che vengono seguiti con un servizio tailor made per quanto riguarda tutta la logistica. Tra questi una multinazionale belga per la quale organizziamo i trasporti dal Belgio in tutta Europa, inclusa Scandinavia, Inghilterra e Turchia».

Fatturato in aumento

Valvassori spiega che dopo l’acquisizione di VTG a giugno 2023 le attività si sono indirizzate all’integrazione di questa struttura all’interno di Giezendanner Italia, «applicando loro le nostre procedure e fornendogli i tank container e il nostro sistema informatico».
«Da gennaio di quest’anno la sede di Albiolo sta quindi lavorando all’interno dell’azienda, ma in maniera indipendente – aggiunge il country manager – tenendo contatti diretti con la casa madre in Svizzera e la sede di Colonia, acquisendo la clientela ex VTG e aumentando il fatturato ogni mese».
Nella locazione ravennate, invece, si stanno implementando nuovi progetti, come per esempio i trasporti dal Belgio verso l’Arabia Saudita, anche in questo caso con una sensibile crescita del livello di servizio e del fatturato.

Il trasporto intermodale? Non è un bel momento

Ma com’è la situazione del trasporto intermodale in Europa? Valvassori spiega che sta attraversando un periodo di difficoltà: «Da una parte le istituzioni chiedono di togliere camion dalla strada e di metterli su altri modi di trasporto – afferma – Ma dall’altra ci sono i dati che ci dicono che tre anni fa le merci chimiche viaggiavano in via intermodale per il 52% e oggi sono calate al 48%. È chiaro che c’è qualcosa che non va».
«Poi ci sono grossi problemi strutturali. In Germania, per esempio, le ferrovie sono al limite del collasso e gli eventi climatici come temporali e frane peggiorano ulteriormente la situazione».
«Infine gli ultimi sei mesi del 2023 hanno visto una fortissima crisi per alcune tipologie di merci, sia per la guerra sia per il rincaro dei noli container – precisa Valvassori – I trasporti stradali, con gli autisti che rimanevano fermi, si sono fatti perciò più competitivi, con ripercussioni negative sull’intermodale».
«Ciò detto la nostra azienda non ha personalmente vissuto questa situazione – sottolinea il manager – Innanzitutto perché il 60-70% del nostro fatturato è sviluppato all’interno del territorio svizzero in cui non esistono i problemi cui accennavo. In secondo luogo perché l’inglobamento di VTG ci ha permesso di ottenere nuove tratte che ci hanno fatto guadagnare e così compensare il calo di lavoro con altri clienti. Ma il momento del mercato, ripeto, non è certo roseo e le previsioni per il 2024 non sono ottimistiche».

L’intermodale, una porta sull’Europa

«Crediamo comunque – conclude Valvassori – che nel mondo Federtrasporti un operatore intermodale come noi possa fornire un plusvalore per quanto riguarda il mercato estero. Possiamo in altre parole garantire fino a 50-60 viaggi al giorno da e per l’Italia, un volume che comporterebbe un forte ritorno economico. Si creerebbe cioè uno sbocco sul mercato continentale particolarmente interessante e noi possiamo essere una finestra aperta sull’Europa al servizio di Federtrasporti. Bisogna muoversi velocemente perché le quote di mercato stanno calando drasticamente».

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