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MSC lancia un’offerta per acquisire il 49,9% del terminal di Amburgo

La più grande compagnia di trasporto container al mondo ha messo sul piatto 1,3 miliardi di euro. L'obiettivo è fare del terminal e del porto tedesco il proprio hub di riferimento globale. Ma non sarà un'operazione lampo, anche perché a seguito dell'annuncio, Klaus-Michael Kuehne, uno degli uomini più ricchi della Germania, ha espresso l’intenzione di valutare una controfferta. Risultato? Il titolo del gruppo terminalista tedesco è schizzato alle stelle

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Quando i big si muovono, è normale che si accendano i riflettori. Non stupisce quindi lo scalpore suscitato dall’offerta lanciata da MSC, vale a dire dalla più grande compagnia di trasporto container al mondo, per acquisire appena meno della metà (il 49,9%) del gruppo terminalista tedesco Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA), uno dei principali operatori tedeschi del settore, attivo quindi sul più grande porto della Germania e di proprietà per il 69% della Città di Amburgo, mettendo sul piatto la cifra di 1,3 miliardi di euro. In pratica sarebbe disposta a pagare 16,75 euro per azione, molto di più della quotazione raggiunta fino a ieri, attestata sugli 11,74 euro.

Sottolineiamo fino a ieri, perché poi, subito dopo l’annuncio dell’offerta è stata diffusa la notizia che uno dei principali operatori logistici tedeschi e uno degli uomini più ricchi della Germania (seppure residente in Svizzera), Klaus-Michael Kuehne, che già in passato si era detto critico della gestione del terminal di Amburgo e aveva manifestato l’intenzione di acquisirlo, abbia espresso l’intenzione di valutare una controfferta, puntualizzando – in una dichiarazione rilasciata alla Reuters – di esaminare «la presentazione di un’offerta pubblica di acquisto», ma di preferire «un accordo con la città di Amburgo sulla privatizzazione». A quel punto, visto che parliamo dell’uomo più ricco di Germania, proprietario del 53,3% della società Kuehne+Nagel e detentore di un pacchetto azionario di Lufhtansa superiore a quello in mano allo Stato tedesco (15,01% lui, 14,09% il governo di Berlino), il titolo di HHLA è schizzato alle stelle.

I risvolti dell’operazione

L’aspetto interessante dell’operazione non sono tanto i dettagli finanziari, quanto le prospettive di sviluppo indicate da MSC, che prospetta alla città di Amburgo – che comunque resterebbe sempre proprietaria di un 50,1% delle azioni –  di gestire HHLA come una joint venture condivisa.

E da parte sua MSC è pronta per un verso a incrementare già dal 2025 i volumi di container da movimentare nel terminal tedesco, facendoli lievitare dal 2031 al milione di teu all’anno e, per un altro, a insediarsi ad Amburgo, ad assumere centinaia di dipendenti necessari a supportare tale sviluppo. Il tutto allo scopo di fare del terminal e del porto tedesco il proprio hub di riferimento globale, forte anche delle partecipazioni che HHLA ha già in pancia.

Riverberi anche sull’Italia

E qui il discorso finisce per toccare anche l’Italia, perché oltre a disporre di una società di trasporto ferroviario (Metrans) e di hub raccordati con l’Europa centrale e orientale, HHLA controlla una serie di terminal, tra i quali compare, insieme a quello di Odessa (ora evidentemente in difficoltà) e a quello di Tallin, anche nella nostra penisola il 50,01% del terminal multipurpose un tempo denominato «Piattaforma Logistica Trieste» e che dovrebbe realizzare un molo VIII dedicato alle grandi navi portacontainer.

L’altro terminale presente nello scalo giuliano, il Trieste Marine Terminal, è di proprietà di MSC per l’80%. A voi le conclusioni…

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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