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Nel 2022 il tasso di disparità uomo-donna nei trasporti è il più alto degli ultimi anni

Presentati gli ultimi dati Istat sui settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità di genere che supera almeno del 25% il valore medio annuo. Nel 2021 sono in totale 214 mila le donne nel settore trasporto e magazzinaggio, di cui 14mila conduttrici di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento

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Il numero delle donne tra conduttori di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento torna nel 2021 ai livelli pre-Covid, ma cresce anche il tasso di disparità di genere nel macrosettore trasporto e magazzinaggio. È quanto emerge dagli ultimi dati Istat presentati nel Decreto interministeriale che individua i settori e le professioni caratterizzati da un elevato tasso di disparità uomo-donna.

I numeri del rapporto Istat

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, la percentuale femminile nel settore dei trasporti sarebbe del 21%, pari in termini assoluti a 214mila donne contro le 216mila dello scorso anno, quando la percentuale era del 21,7%. Dati che si traducono in un tasso di disparità uomo-donna nel settore mai registrato negli ultimi anni. Dal 2016, infatti, il valore non aveva mai superato la soglia del 57%, ma nell’ultimo anno è cresciuto dell’1,5% raggiungendo quota 58,1%.

Se però la percentuale di donne diminuisce nel macrosettore, un piccolo segnale di miglioramento sembra arrivare dai dati relativi al numero di donne tra conduttori di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento, che dopo il calo registrato nel periodo della pandemia tornano a crescere di circa mille unità per un totale di 14mila donne, lo 0,1% in più in termini percentuali.

Stando ai dati del 2021, cioè relativi all’anno 2020, le donne erano scese a quota 13mila, dopo il picco di 14mila unità raggiunto nel 2019, in crescita pressoché costante dal 2016. Le donne erano infatti state le più danneggiate dalla pandemia dal momento che su 101mila posti di lavori persi a dicembre 2020, il 98% era occupato da donne.

Nel 2022 il tasso di disparità di genere tra i conduttori di veicoli è quindi del 95,7% contro il 96% del 2021 e secondo solo al tasso di disparità uomo-donna tra ufficiali delle forze armate.

Le differenze con i dati IRU

Ma che fine ha fatto quel 6,3% di autiste indicato dall’ultimo rapporto dell’IRU sulla carenza di autotrasportatori che eleggeva l’Italia a primo paese in Europa per numero di donne al volante? Occorre fare una precisazione importante. I dati IRU non si basano su un campione statisticamente rappresentativo, come fanno invece i dati Istat, ma sono raccolti sulla base delle realtà – tendenzialmente molto grandi – appartenenti alla World Road Transport Organisation. Inoltre, i dati dell’Istituto Nazione di Statistica prendono in considerazione non solo le donne alla guida dei camion, ma anche alcune professioni caratterizzate da una percentuale femminile ancora minore.

Basandosi sulla definizione fornita da Istat delle categorie professionali che rientrano in questa fattispecie troviamo infatti anche i conduttori di convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune, conduttori di macchine agricole, conduttori di macchine per movimento terra, di sollevamento e di maneggio dei materiali, conduttori di veicoli a motore e, infine, marinai di coperta e operai assimilati. 

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