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Porti strategici europei: dentro Livorno, fuori La Spezia, Napoli, Sicilia e Sardegna

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La Commissione europea ha stabilito la lista dei porti strategici dell’Unione, che adesso sottoporrà all’approvazione del Parlamento. Un elenco – chiamato Core Ports – di sicura importanza, in quanto soltanto i porti inclusi possono accedere ai finanziamenti comunitari.

Per l’Italia ci sono motivi di soddisfazione, ma anche di sorpresa. La soddisfazione arriva dal porto di Livorno, entrato nell’elenco con estrema soddisfazione anche da parte del ministro Matteoli e dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Luca Ceccobao.

Desta invece sorpresa l’esclusione del porto di La Spezia, anche perché i parametri utilizzati per stilare l’elenco erano ampiamente “coperti” dallo scalo ligure. La Spezia, infatti, dispone di 5 km di banchine, 575mila metri quadri di aree disponibili, 17mila metri di binari ferroviari e 3.500 metri di strade. I terminal hanno gru con capacità di sollevamento fino a 100 tonnellate e magazzini coperti per un totale di 13 mila metri quadrati.

Il presidente di Assoporti, Francesco Nerli, definisce la decisione della Commissione “un’assurdità”, mentre il presidente dell’Autorità Portuale, Lorenzo Forcieri, la giustifica pensando a una sorta di errore tecnico, che come tale sarà rettificato e chiarito. Anche se poi ha aggiunto: “Non vorrei che ragioni politiche prevalgano sui numeri”.

Ma il caso di La Spezia, seppure clamoroso, non è isolato. Nella lista dei porti strategici non c’è nessun porto siciliano, né uno sardo. E soprattutto non figura Napoli.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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