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Quando la guida ammala | K44 Risponde

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i conducenti di veicoli pesanti adibiti al trasporto merci in Italia sono sempre più anziani. E forse anche per questo sono sempre più esposti ad acciacchi o a vere e proprio malattie più o meno legate alla professione. K44 Risponde ha deciso di prenderle in considerazione in base alla considerazione che spesso, una criticità registrata dal fisico di un autista è la conseguenza di una disfunzione presente nel sistema logistico. Facciamo un esempio. Oggi un autista inizia mediamente a lavorare intorno alle 6 del mattino e rimane per più di 12 ore e mezza a disposizione, ma in questo lasso di tempo riesce a guidare in realtà soltanto per sei ore. Per il resto del tempo attende: al carico o allo scarico o magari in coda nel traffico. In questo modo non soltanto il camion diventa poco produttivo, ma anche l’autista è sempre costretto a rincorrere o a cercare di recuperare il tempo perduto. Così, per esempio, il momento del pranzo si è in parte contratto, in parte spostato in avanti. Ma molto spesso (nel 17,1% dei casi) viene addirittura cancellato, nel senso che si sceglie di rinunciare a consumare un pasto o magari si ingurgita qualcosa mentre si guida.

Sembra una cosa di poco conto, ma in realtà può avere dirette conseguenze sulla sicurezza stradale. Perché quando un autista, che si è stressato nel recuperare i minuti e magari ha anche saltato il pranzo, arriva a sera, a quel punto non può che avere una fame da lupo. E quindi mangia tanto, digerisce poco e male e quando si addormenta dorme peggio. E così’ anche il giorno dopo dispone di un livello di attenzione molto ridotto.

L’alimentazione è quindi una sorta di architrave su cui poggia la salute di una persona. Perché una cattiva alimentazione come detto condizione la concentrazione (chi non mangia, per esempio, non ha zuccheri a sufficienza), ma finisce anche per toccare la forma fisica, perché uno stile alimentare come quello descritto porta a prendere chili, a essere sovrappeso e quindi a subire una serie di problematiche conseguenti.

K44 Risponde prende in considerazione in questo episodio le patologie legate al sonno, al sistema cardio-circolatorio, alla vista e, soprattutto, al sistema muscolo-scheletrico, al cui interno vanno comprese tutte le tipoglie di mal di schiena di cui soffre la maggior parte degli autisti.

Ad aiutarci nella disamico e a capire anche come un sedile o un’insonorizzazione del veicolo possono accarezzare la schiena e contenere i rumori e quindi prevenire l’insorgere di alcune patologie, ci sono Sandro Vedovi, esperto di sicurezza stradale e Gianluca dall’Olio, responsabile omologazione e sales engineering di DAF Veicoli Industriali

BUONA VISIONE!

I video presenti nel programma sono stati registrati prima dell’emergenza Covid-19

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

2 Commenti

  1. Buongiorno, articoli sulle sulle malattie professionali molto interessanti e dettagliati, si potrebbe migliorare il formato PDF che risulta disordinato e con scritte sovrapposte.

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