Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneUfficio trafficoRider muore investito durante una consegna. Filt CGIL: «È urgente applicare il CCNL trasporti»

Rider muore investito durante una consegna. Filt CGIL: «È urgente applicare il CCNL trasporti»

Dopo la recente morte di un rider quarantasettenne, la Filt-Cgil ribadisce la necessità di riconoscere a questa categoria di lavoratori le tutele previste dal contratto nazionale dei Trasporti. Quali le tutele finora garantite e quali le prospettive di tutela? Le analizza il videocast di K44 Risponde

-

Aveva solo 47 anni ed era padre di due figli, il rider investito da un automobilista mentre effettuava una consegna a Montecatini (Pistoia) domenica scorsa, 31 gennaio. Questo l’ultimo (ma sarà veramente così?) di una lunga serie di incidenti stradali di cui è vittima quotidianamente questa crescente categoria di lavoratori impegnati nel portare a domicilio cibo pronto. Dire il perché sia avvenuto è complicato. Certo è che il lavoro in questione è esposto agli incidenti da diversi punti di vista:

  • si svolge per strada con i pericoli che ne conseguono
  • fa ricorso a un mezzo (la bici, per lo più) di per sé considerato “debole” in relazione agli altri veicoli con cui condivide l’asfalto
  • la necessità di effettuare quante più consegne possibili perché da queste dipenderà la loro retribuzione (quella che a tutti gli effetti risponde alla logica del cottimo)
  • la mancanza di un adeguata formazione sulle modalità con cui circolare sulla strada in sicurezza.

 «Ai rider sono quasi sempre negati tutele e salario e per affermarli siamo impegnati quotidianamente nel rivendicarli sia a livello nazionale, territoriale e nei luoghi di lavoro – afferma Michele De Rose, segretario nazionale della Filt Cgil – si deve fare presto e riconoscerli a tutti gli effetti come lavoratori dei trasporti e in quanto tali garantire loro le tutele previste dal contratto nazionale di settore». Inoltre, aggiunge lo stesso sindacalista, avanza un’esplicita richiesta al Ministero dei Trasporti per «obbligare le aziende a dare la necessaria formazione a questi lavoratori anche in termini di sicurezza stradale». Solo la definizione di un quadro di norme chiare e precise potrà garantire uno svolgimento del lavoro in sicurezza, un minimo salariale.

Quali sono queste tutele e quali norme eventualmente sono già in vigore per fornire una copertura ai rider? In che modo la giurisprudenza ha colmato eventuali lacune normative? E in fondo un rider è un trasportatore in conto proprio o in conto terzi? Tutti quesiti a cui, come al solito, K44 Risponde in questo videocast interamente dedicato ai rider. Buona visione!

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link