Centro logistico di via Cascina Nuova a Lacchiarella, città metropolitana di Milano. Il 3 giugno, poco dopo le 3 del mattino è accaduto qualcosa di allarmante e in parte di consolante. Un commando di diverse persone (non meno di sei, ma forse anche una decina) è riuscito ad accedere all’interno del Logistic Center e a mettersi alla guida di un paio di camion già carichi di materiale informatico di ingente valore (stimato in qualche milione). Ma a quel punto sono intervenute le guardie giurate posto a difesa del centro. Una prima è stata messa fuori gioco usando dello spray infiammabile. Con una seconda hanno utilizzato la stessa tecnica, ma l’uomo più furbescamente si è finto svenuto e quindi, quando i malviventi si sono allontanati, ha sparato verso di loro per indurli alla fuga. Prima di allontanarsi in auto, però, gli uomini del commando hanno non soltanto risposto al fuoco provocando il ferimento di tre guardie giurate, ma hanno incendiato diversi veicoli, compresi un paio di camion, in modo da rendere più complicato l’accesso al centro logistico, ma anche disseminato chiodi sull’asfalto.
Tutte operazioni che se hanno messo fuori gioco l’autopompa dei vigili del fuoco arrivata poco dopo, che si è trovata a causa delle forature con tutti gli pneumatici a terra, non ha frenato invece una pattuglia dei carabinieri, che ha dovuto invece lavorare su due fronti, tenendo testa per un verso al commando in fuga e per un altro prestando soccorso agli uomini rimasti a terra nella sparatoria, di 47, 51 e 57 anni, le cui condizioni comunque non sono preoccupanti.
Insomma, immagini da film d’azione, con spari, fuoco e fiamme – e questo è l’aspetto inquietante – ma che alla fine è terminato con “quasi” un lieto fine. Danni, infatti, nel centro ce ne sono e tanti, anche perché sono state necessarie almeno tre ore per riuscire a domare gli incendi, ma il tentativo di rapina, orchestrato evidentemente con cura molto tempo da professionisti in questo tipo di azioni criminali, è stato bloccato sul nascere grazie al doppio intervento delle guardie giurate prima e dei carabinieri dopo.
Peraltro, meno di due mesi fa, agli inizi di aprile, un’azione simile avvenne sempre nel milanese, per la precisione nella piattaforma di San Giuliano, e anche in quel caso non servì a mettere le mani sul bottino preventivato.

I dati sui furti e le rapine a danno di camion d’altra parte sono espliciti. Come si ricorda all’interno del volumetto «Quando la coperta è corta – Come proteggersi dai rischi assicurativi», edito da Federservice e curato dalla redazione di Uomini e Trasporti, l’Italia è tra i paesi europei a maggior rischio per furti delle merci. Secondo l’ultimo rapporto 2024 di TT Club, BSI e TAPA EMEA, il numero di furti nel 2023 risultava quadruplicato rispetto a due anni prima.
Tra i fattori che giocano a sfavore dell’Italia ci sono le infiltrazioni mafiose nella logistica e la sua posizione geografica, vale a dire il fatto di essere una porta di ingresso in Europa per diverse catene logistiche in arrivo da altri continenti e spesso dirette verso il Nord del continente. E – come i casi di cronaca degli ultimi mesi sembrerebbero confermare – l’area milanese è sul podio nella classifica dei furti di carichi.
La pubblicazione sarà presentata martedì 17 giugno a partire dalle ore 11 a Bologna, presso la sede di Federtrasporti, alla presenza di esperti e rappresentanti del settore.
Per partecipare in presenza è necessario inviare una mail a: redazione@uominietrasporti.it, indicando nome, cognome e recapiti dei partecipanti. A causa della capienza limitata della sala, la registrazione sarà ritenuta valida solo dopo conferma da parte della redazione.