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Ristorante Palladio | Occhiobello (RO)

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L’amico trasportatore che ci aiuta a scoprire il posto di ristoro di questo mese si chiama Stefano Cateni. Ha 49 anni, è originario di Pisa e dal 2001 lavora come camionista. Dal 2019 è in forza al Cacif di Follonica (GR) e gira l’Italia trasportando prodotti ADR. Stefano ha una passione per un locale vicino a Occhiobello, il Ristorante Palladio. «È un posto dove si respira “camionismo” – spiega – Sanno come trattarci e quanto farci spendere. Ogni volta che ci vado trovo la fila fuori dalla porta. Chiedono una cifra adeguata e si mangia sano e semplice, come un buon spaghetto aglio, olio e peperoncino o un pollo alla griglia che non appesantisce troppo, ma soddisfa il palato». Cateni ha saputo della trattoria veneta con il passaparola che c’è nella categoria: «Oggi l’autista si è evoluto – sottolinea – non esiste più il camionista dalla stereotipata immagine un po’ rozza e trascurata. Quando ci fermiamo vogliamo la doccia, un ambiente tranquillo e rilassante e creare un buon rapporto coi ristoratori. Tutte caratteristiche che il Palladio possiede e che ci permettono di staccare un po’ dal lavoro».

RISTORANTE PALLADIO

Il nome della trattoria di Occhiobello deriva dal fatto che il proprietario dei muri del locale è di Vicenza, terra in cui lavorò e costruì splendidi palazzi l’architetto Andrea Palladio. Gloria Ghirotti la gestisce da 32 anni, prima con il marito e negli ultimi 12 anni da sola, ma aiutata da uno staff tutto al femminile, con le cuoche Giulia e Mery e Diana che lavora in sala. «Abbiamo un menu turistico da 14 euro, sia a pranzo che a cena – ci informa Gloria – Il nostro parcheggio può contenere sui 20-22 camion, però siamo vicini a un’area industriale in cui si possono sistemare comodamente altri mezzi. Infine il servizio doccia è a disposizione per 3 euro».

Il piatto che va per la maggiore nel ristorante sono i bigoli alla Palladio, un gustoso primo condito con pomodoro e speck, che i clienti associano spesso con lo stinco al forno. «Siamo a 500 metri dal casello autostradale – aggiunge la Ghirotti – e quindi gli autotrasportatori ci hanno scoperto e così vengono da noi ormai da anni. Una clientela fedele che cerchiamo di mantenere assicurando loro un servizio puntuale e appagante. Come anche è successo nel periodo Covid quando portavamo da mangiare sui veicoli, anche per sole 10-15 persone; certo non potevamo lasciare soli clienti che ci frequentano da 20 o più anni…».

«La mia ristorazione – conclude Gloria – si basa su un principio molto preciso, quello dell’accoglienza, non solo per chi ci viene a trovare spesso, ma anche per i nuovi ospiti. E credo che venga apprezzata pure per questo motivo. Cerchiamo per esempio sempre di ricordarci quali sono i gusti dei singoli clienti. Il trasportatore deve insomma trovare buon cibo, ma anche un’atmosfera e un ambiente che lo faccia sentire completamente a suo agio».

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