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Ecco i saggi chiamati a redigere la riforma dei porti e della logistica

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Il decreto Sblocca Italia ha previsto che per dare corso alla tanta agognata riforma dei porti, il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti nominasse un comitato chiamato a redigere un nuovo Piano della Portualità e della Logistica. E il riferimento alla logistica deve far pensare. E’ chiaro, infatti, che siccome gli scali marittimi occupano un ruolo centrale e di motore rispetto alla movimentazione delle merci all’interno del paese, una loro riforma finisce per incidere direttamente sull’assetto logistico del paese.  
Il ministro Maurizio Lupi ci haa pensato su qualche giorno per poi diramare la lista dei nomi.  
Per la precisione, a comporre il comitato, che si riunirà per la prima volta il 19 novembre, sono chiamate quindici personalità con storie e competenze differenti. Ecco – in rigoroso ordine alfabetico – i loro nomi e qualifiche.

Simona Camerano, coordinatrice dell’attività di Ricerca e Studi di Cassa depositi e prestiti (CDP);

Antonio Cancian, presidente e amministratore delegato di Rete Autostrade Mediterranee;

Piero Casadio, responsabile del centro analisi della sede di Roma di Banca d’Italia; 

Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di UIRNet Spa; 

Nereo Marcucci, presidente Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica); 

Pasqualino Monti, presidente di Assoporti; 

Francesca Morace, docente presso l’Università di Reggio Calabria; 

Gianpaolo Polichetti, vicepresidente Commissione porti e infrastrutture di Confitarma; 

Enrico Pujia, responsabile della Direzione Generale per il Trasporto Marittimo e Fluviale del ministero Infrastrutture e Trasporti

Michele Ruggieri, amministratore unico di Fedarlinea;

Marco Simonetti, vice presidente di Contship Italia;

Raffaele Tiscar, vicesegretario generale di Palazzo Chigi;

Stefano Zunarelli, avvocato esperto in ambito europeo di Diritto dei trasporti e della navigazione.

All’interno del mondo dell’autotrasporto la scelta dei componenti del comitato ha suscitato qualche mal di pancia. Doriano Bendotti, segretario di Fai Conftrasporto di Bergamo, si è lamentato, per esempio, per la mancanza di «un rappresentante del mondo dell’autotrasporto, di un operatore multimodale che sappia, per esperienza diretta, cosa avviene in un porto quando i container pieni zeppi di merci vengono caricati o scaricati per passare delle stive delle navi ai rimorchi dei tir o viceversa, che sappia quali pratiche occorre fare e come muoversi». Quindi, con felice metafora ha aggiunto che «sarebbe come se il ministero della Salute nominasse una commissione per fare una diagnosi delle strutture ospedaliere del Paese e dimenticasse d’inserirci un medico del pronto soccorso o un infermiere».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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