Un importante contributo alla discussione sul “pacchetto mobilità”attualmente in esame all’Unione Europea è arrivato qualche giorno fa da parte della Commissione Lavoro del Parlamento Europeo. Si tratta di tre pareri su distacco, cabotaggio e divieto di riposo in cabina che, in linea di principio e di diritto, non sono assolutamente vincolanti, ma costituiscono solo un “consiglio” a chi dovrà materialmente decidere della materia, ovvero la Commissione Trasporti. Tuttavia queste indicazioni possono certamente avere grande influenza sui provvedimenti finali. Ricordiamo che i rapporti della Commissione Trasporti saranno votati a fine maggio e le conseguenti decisioni – queste sì – saranno inderogabili.
Come accennavamo sopra, i tre temi sui quali la Commissione Lavoro si è espressa riguardano il distacco dei lavoratori, il cabotaggio e il divieto di riposo in cabina. Più in particolare:
– rispetto ai lavoratori distaccati, la Commissione Lavoro ritiene che debbano applicarsi anche all’autotrasporto le norme comunitarie sul distacco internazionale, secondo cui, a parità di lavoro, deve applicarsi il salario previsto nel paese ospitante. Da quando? Secondo la normativa comunitaria sarebbe dal terzo giorno, ma la Commissione sul punto è andata oltre chiedendo l’applicazione fin dal primo giorno, nel caso di trasporto internazionale;
– rispetto al cabotaggio si suggerisce che venga stabilito il limite consecutivo di due giorni per le operazioni di cabotaggio. I deputati hanno inoltre concordato un periodo di attesa di sette giorni (chiamato “raffreddamento”) tra due periodi di cabotaggio.
– rispetto al divieto di riposo in cabina la Commissione torna nuovamente e ribadirlo anche se chiarisce che non intede ridurre il tempo di riposo settimanale degli autisti di 45 ore, ma propone di renderlo più flessibile, in particolare consentendo ai conducenti di prendere due periodi ridotti di riposo settimanale (21 ore).