Digitalizzazione, connettività e sostenibilità. Queste secondo Fedespedi(Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali) le priorità per il programma di spesa che l’Italia dovrà presentare in Europa entro il 15 ottobre.
La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli e il presidente dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, Franco Bettoni, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa di durata triennale per la salute e la sicurezza nell’autotrasporto. L’accordo prevede l’attuazione di attività congiunte di informazione e di formazione volte a migliorare la prevenzione tra gli operatori del settore. A tale scopo è stato coinvolto anche l’Albo nazionale degli Autotrasportatori che opererà congiuntamente a Inail.
Il 31 luglio 2020 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea (GUUE L249) il Pacchetto Mobilità contenente tre atti normativi (due regolamenti, dedicati all’accesso alla professione e al mercato e ai tempi di guida e all’uso del tachigrafo e una direttiva mirata sul distacco), approvato l’8 luglio scorso in sede comunitaria. Le norme contenute nelle proposte relative al distacco e all’accesso al mercato saranno applicabili 18 mesi dopo l’entrata in vigore degli atti giuridici.
Le norme sui periodi di guida si applicheranno dal 20 agosto 2020, mentre per quanto l’obbligo del tachigrafo intelligente queste entreranno in vigore fra 3-4 anni, a seconda della tipologia di veicolo.
Atteso dal settore sia per gli interventi promessi (controlli sui tempi di pagamento, esenzione dal contributo ART, revisioni ai privati), sia per accelerare le opere necessarie a eliminare gli ingorghi, nel tormentato provvedimento non c’è nulla per l’autotrasporto, che adesso spera in un emendamento durante la conversione. E attende anche i costi d’esercizio, affidati a Ernst&Young.
Hanno fatto di tutto per evitare che il primo Pacchetto Mobilità dell’Unione europea venisse approvato nel testo concordato lo scorso aprile dal Consiglio dei...
I casi di Covid-19 registrati in Romania e in Bulgaria si sono moltiplicati nelle ultime settimane. Ed ecco perché il ministro della Salute, Roberto...
In una querelle tra Olanda e Cipro, l’organo comunitario fissa l’importante principio che il datore di lavoro degli autotrasportatori che fanno l’internazionale è l’impresa di trasporto che esercita su di loro l’autorità effettiva, pagandoli e con il potere concreto di licenziarli, e non quella con cui il conducente ha stipulato il contratto di lavoro. Conftrasporto: «Duro colpo al dumping sociale»