«Mamma?». «Dimmi Alberto», rispondo nel sonno (o almeno credo). «Dov’è papà?». «Sta partendo per andare a lavorare», rispondo in modalità automatica. Quindi, mi giro...
Alessandro Traino è un nome di fantasia per un ipotetico autotrasportatore che vuole cambiare un po’ di veicoli commerciali della sua azienda: i suoi...
Per ora sono disponibili soltanto i 25 milioni del Fondo annuale e i 10 del Fondo elevata sostenibilità, oltre ai residui degli anni scorsi. Ma è saltato il credito d’imposta per gli acquisti di beni strumentali. E l’Ecobonus per i leggeri elettrici ha troppi vincoli e non funziona
A cavallo della pandemia, le misure di sostegno al rinnovo del parco veicoli commerciali sono state importanti, anche se non sufficienti: 122,5 milioni di euro nel 2021 e 63,5 nel 2022. Ma mentre nel primo anno i fondi sono andati esauriti, il secondo ha lasciato residui
Inutile dare soldi a tutti, anche a chi non vuole muoversi verso la transizione. Tanto meglio – ritiene il presidente della Sezione V.I. di Unrae – concedere incentivi, in modo strutturato e coerente all’obiettivo «decarbonizzazione», soltanto a chi ha interessi ambientali. Compresi quei piccoli trasportatori intenzionati a cambiare il camion, ma messi in difficoltà dagli strumenti digitali con cui presentare la domanda
Non sono arrivati la proroga dei termini per accedere agli incentivi già approvati (nonostante i ritardi nelle consegne per la carenza di materiali), il credito d’imposta per i beni strumentali e non è stato migliorato l’Ecobonus per i furgoni elettrici. Invece, occorrono «continuità e certezze»
Uno dei parametri che condizionano la diffusione dei camion elettrici è giocato anche dalle misure adottate dai governi per renderne l'acquisto più conveniente. In Italia il sussidio massimo che si può ottenere è di 24.000 euro. Una cifra irrisoria se raffrontata con quanto concesso nel resto d’Europa