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Come contabilizzare una partita iva intracomunitaria

Sono un imprenditore di trasporto che svolge attività commerciali all’interno dell’Unione Europea. Mi piacerebbe fare chiarezza su come debba essere contabilizzata la partita Iva italiana esposta su una fattura emessa da una società con sede in un Paese membro UE.
Federico T_Mantova

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Per rispondere a questa domanda, è necessario prima di tutto verificare la partita Iva indicata sulla fattura per sapere se il soggetto estero ha una stabile organizzazione in Italia oppure è solo identificato tramite una partita iva italiana.
Analizziamo quindi i due casi indicati:

  • stabile organizzazione in Italia;
  • identificazione in Italia.

Soggetto estero stabilito in Italia

È il caso in cui la partita Iva italiana riportata tra i dati anagrafici del cedente estero corrisponde a una stabile organizzazione italiana di tale soggetto. Più specificatamente, il fornitore estero possiede una sede operativa in Italia, per cui è tenuto ad emettere regolari fatture con Iva. Tale posizione equivale a un soggetto stabilito in Italia tenuto ad emettere fatture elettroniche con la propria partita Iva italiana, avvalendosi del Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle entrate. Il cessionario acquirente italiano, che riceve la fattura elettronica con Iva, deve registrarla regolarmente sul registro Iva acquisti come un acquisto da un fornitore italiano. La fattura non dovrà essere inserita nell’esterometro, trattandosi di una compravendita tra soggetti stabiliti in Italia soggetta a fatturazione elettronica. Un caso molto frequente è rappresentato dagli acquisti su Amazon quando la fattura viene emessa dalla succursale italiana.

Soggetto estero non stabilito ma identificato in Italia

È il caso in cui la partita Iva italiana riportata tra i dati anagrafici del fornitore estero corrisponde alla situazione di identificazione in Italia. Nel dettaglio, il fornitore estero non ha una stabile organizzazione in Italia ma si è semplicemente identificato in Italia. Quando l’acquirente è un’impresa italiana, il cedente estero non residente e non stabilito, anche se identificato in Italia, deve fatturare al proprio acquirente utilizzando la propria posizione Iva estera, senza applicare l’imposta: sarà il cessionario acquirente italiano ad applicare l’Iva in Italia tramite reverse charge (applicando l’Iva nel registro delle vendite e in quello degli acquisti). In tale caso la fattura non sarà elettronica e quindi sarà da inserire nell’esterometro. Come effettuare la verifica della partita Iva italiana del fornitore estero?Per farlo, è necessario consultare l’elenco VIES (VAT Information Exchange System) collegandosi al link telematici.agenziaentrate.gov.it/VerificaPIVA. Inserita la partita Iva, il sistema evidenzia se a quella determinata partita Iva corrisponde una stabile organizzazione in Italia o la sola identificazione senza sede.

Prima di contabilizzare una fattura di un fornitore UE con partita iva italiana è necessario seguire i seguenti passaggi:

  • collegarsi all’elenco VIES e inserire la partita iva italiana del fornitore per avere notizie precise circa la stabile organizzazione o la semplice identificazione;
  • in caso di stabile organizzazione, contabilizzare regolarmente la fattura come se fosse fattura italiana (nel registro Iva acquisti) e non dichiararla nell’esterometro;
  • in caso di semplice identificazione, contabilizzare la fattura in reverse charge (nel registro Iva acquisti e nel registro Iva vendite) e dichiararla nell’esterometro.
Marco Mancini
Marco Mancini
dottore commercialista e business coach
Scrivete a Marco Mancini: intornoazienda@uominietrasporti.it

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