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Mercato veicoli rimorchiati: stabile a dicembre (+0,8%), chiude il 2020 in perdita (-21,2%)

Starace, presidente sezione Veicoli Industriali Unrae: «Il contributo dei trainati alla sostenibilità ambientale non passa soltanto per l’intermodalità»

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Il mercato dei rimorchi e semirimorchi con mtt sopra le 3,5ton, secondo le stime del Centro Studi di Unrae, con 1.066 immatricolazioni a dicembre (+0,8% rispetto a dicembre 2019) porta il 2020 a chiudere il 2020 con una perdita del 21,2% rispetto al 2019 (11.356 unità immatricolate contro le 14.406 del 2019), un anno che non era certo stato splendido e che aveva chiuso con un -7,1% sul 2018, in caduta pressoché costante dal primo mese dell’anno.

Un trend che subisce la crisi sanitaria mondiale e che «ha accentuato la debolezza del comparto aggravandone ulteriormente i risultati: il 2020 chiude infatti con una perdita a due cifre» ha commentato Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae e che «mette ancora di più a nudo la forte elasticità della domanda e quindi la dipendenza delle immatricolazioni dalla disponibilità di sostegni agli investimenti degli autotrasportatori italiani».

«La discontinuità nei periodi di finanziamento condiziona sensibilmente i risultati del mercato dei rimorchiati – osserva Starace – rallentando, anche in questo comparto, la transizione verso una mobilità delle merci sempre più attenta alla sostenibilità ambientale. Questa spinta green si concretizza, per i trainati, attraverso contributi indirizzati soltanto alle unità allestite per i trasporti intermodali, dove da qualche tempo si riscontrano – tra l’altro – difficoltà a utilizzare tutti i fondi disponibili»

Una osservazione che peraltro l’Associazione aveva già fatto ma che ancora attende risposta mentre ritiene «che sia giunto il tempo di correggere questa miopia – prosegue Starace – Anche i veicoli trainati possono fornire notevoli contributi al risparmio energetico, e quindi alla sostenibilità ambientale del trasporto merci, nonché alla sicurezza della circolazione, attraverso una serie di accorgimenti costruttivi e allestimenti specifici che i costruttori di rimorchi e semirimorchi sono oggi in grado di fornire sui prodotti di ultima generazione. Non è dunque sufficiente limitarsi a spingere lo shift modale verso il ferro per aumentare la sostenibilità complessiva del trasporto».

Altro comparto che secondo il presidente della sezione VI di Unrae merita maggiore attenzione dal mondo politico è quello degli allestimenti per autoveicoli e rimorchi destinati al trasporto in regime di temperatura controllata o di merci pericolose. «Gioverebbe poter contare su incentivi che favoriscano l’impiego di motorizzazioni alternative anche su quegli allestimenti che necessitano di fonti autonome di energia a veicolo fermo, come impianti frigoriferi o sistemi di sollevamento. Con riferimento ai veicoli rimorchiati e agli allestimenti vorrei infine ricordare che da troppo tempo ormai siamo in attesa da partedelle Amministrazioni Pubbliche di dati specifici e organizzati che consentano di poter leggere con cognizione di causa le caratteristiche dei diversi segmenti di questo comparto».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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