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Partnership Barilla-Autamarocchi per l’utilizzo del biodiesel Hvo

Il progetto pilota prevede l’impiego di veicoli alimentati col carburante alternativo che percorreranno quotidianamente la tratta tra Parma e Muggia (Trieste), con l’obiettivo di abbattere le emissioni di CO2

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Una scommessa sui veicoli pesanti alimentati a biocarburante è l’oggetto della partnership annunciata ieri tra Barilla e l’azienda di trasporto Autamarocchi, specializzata nel trasporto di container e FTL (camion a carico completo).
L’obiettivo del progetto pilota è quello di abbattere le emissioni di CO2 nel comparto logistico con l’adozione di veicoli alimentati con biodiesel Hvo, il gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto, residui vegetali e oli di colture non finalizzate all’alimentazione.

Secondo i piani delle due aziende, l’adozione dei nuovi veicoli a biodiesel consentirà di abbattere la carbon footprint fino al 90% e di ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica, con il vantaggio che il nuovo carburante potrà essere utilizzato immediatamente dai veicoli diesel Euro, di cui i vettori Barilla sono già dotati, senza che questi debbano investire in nuovi mezzi specifici.
In questa prima fase, l’accordo riguarderà i viaggi quotidiani di due veicoli fra Parma e lo stabilimento di Muggia, in provincia di Trieste, che verranno effettuati con veicoli dedicati e con semirimorchi personalizzati, per un totale di circa 600 viaggi l’anno. L’utilizzo di tale tipologia di camion, a impatto ridotto, verrà poi estesa anche ad altri territori.

«Nel 2024 puntiamo a sviluppare una diffusa adozione dei biocarburanti da parte dei nostri vettori con cui abbiamo rapporti di partnership consolidati», ha dichiarato Gianluigi Mason, direttore della logistica Italia di Barilla.
«Dal 2008 Autamarocchi è impegnata a ridurre l’impatto delle sue attività con un approccio globale al trasporto sostenibile – ha inoltre sottolineato Roberto Vidoni, direttore amministrativo di Autamarocchi – Dal 2023 poi utilizziamo i biocarburanti in modalità dedicata al cliente, fino alla certificazione delle reali emissioni di una flotta o di un servizio. In questo percorso verso la Carbon Neutrality 2050, i biocarburanti sono la migliore opportunità per dare un contributo concreto e immediato alla riduzione delle emissioni di gas serra, in attesa del progredire di altre tecnologie – come l’elettrico e l’idrogeno – e dello sviluppo delle relative infrastrutture che ne consentiranno un impiego allargato nel trasporto pesante».

Sempre nell’ottica di favorire la mobilità sostenibile, Barilla ha avviato anche nuovi trasporti intermodali su ferro che consentono di far viaggiare sui treni, invece che su gomma, quasi 100 mila tonnellate di prodotti. Si tratta di circa cinquemila trasporti all’anno, che permettono di ridurre in media di circa il 60% le emissioni di CO2 (pari a cinquemila tonnellate di CO2 in meno) rispetto al trasporto su gomma.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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