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Scania e Asko mettono su strada il futuro

Un conto è parlare di idrogeno o di camion elettrici. Un altro è utilizzarli come fa da inizio anno il principale grossista alimentare norvegese. E adesso, convinto dai test, ha ordinato altri 75 veicoli a batteria per impiegarli nelle consegne di tutti i giorni

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Celle a combustile alimentate a idrogeno o anche più semplicemente camion elettrici. Spesso si guarda a queste tipologie di alimentazione proiettandole in un tempo futuro. In realtà appartengono a un tempo quanto mai presente. Lo dimostra l’esperienza di ASKO, il principale grossista alimentare norvegese che prima, a inizio anno ha acquistato quattro veicoli Scania a celle a combustibile alimentate a gas idrogeno, in seguito ha aggiunto alla sua flotta due veicoli elettrici a batteria e adesso è intenzionata a ordinarne altri 75, in base a un accordo quadro triennale stipulato con Scania fino al 2022.
Il perché di tale decisione è presto detta: «Il nostro obiettivo – spiega Torbjørn Johannson, presidente del CDA di ASKO – è di disporre di una flotta di veicoli a zero emissioni entro il 2026. I veicoli elettrici a batteria di Scania rappresentano per ASKO un passo importante nel processo di transizione verso un trasporto indipendente dai combustibili fossili».

In pratica, come sottolinea Henrik Henriksson, presidente e CEO di Scania, ASKO sta assumendo l’impegno necessario per raggiungere l’obiettivo fissato dall’accordo di Parigi per limitare il riscaldamento, preferibilmente, a 1,5°C» o, se si preferisce, sta portando quei principi direttamente su strada. E questo non può che confortare il costruttore svedese nell’andare avanti nella sua politica di sostenibilità, perché è chiaro che senza trasportatori intenzionati a utilizzare questi mezzi puliti nel loro lavoro quotidiano l’attività di ricerca e sviluppo sarebbe vana.
Quella di Scania, invece, procede e annuncerà a breve il calendario entro cui conta di lanciare ufficialmente sul mercato i camion elettrici a batteria. Ciò non significa che lo sviluppo sia terminato. A Södertälje sono ancora convinti che la tecnologia della batteria può fare passi in avanti, essere applicata a nuovi modelli e soprattutto può evitare di appesantire il veicolo. E stanno lavorando peraltro su più modelli di ricarica, dalla plug-in a quella tramite pantografo, da quella a veicolo fermo a quella in movimento su strade elettrificate, fino appunto alla ricarica tramite celle a combustibile a idrogeno

Il punto di partenza di questo percorso è comunque lì, che viaggia sulle strade norvegesi sotto le livree di Asko, che garantisce un’autonomia di 120 km, grazie a una batteria di 165 kWh, ricaricabile in modalità plug-in a 130 kW. E osservando il lavoro di questi veicoli, in Scania comprendono quanto sia compatibile con l’attività, come e quando effettuare in modo più fluido la ricarica, come eventualmente utilizzare a questo scopo fonti energetiche rinnovabili e, soprattutto, il tipo di impatto che le nuove soluzioni producono sulle operazioni di trasporto. Ma ormai il futuro è già qui.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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