È un tiepido pomeriggio di marzo, i colori della Grecia sono ancora tenui e mi trovo in una location perfetta più per una sfilata che per un test drive.
In attesa della conferenza stampa, mentre il sole inizia a fare la sua danza di saluto e il chiacchiericcio di sottofondo si mescola alla musica, attendo il mio prossimo compagno di viaggio.
È sempre un momento delicato incontrare qualcuno: da un lato sei carico di aspettative e di domande, ti sei fatto un’idea preliminare tramite il curriculum vitae (la scheda tecnica dei veicoli), ma sai che dovrai sperimentarlo sul campo per capire se può essere un alleato valido per il tuo lavoro.
Davanti a te sfilano (per l’appunto) dodici camion in attesa di un tuo giudizio. Loro sono pronti, ma io?

Un vestito che sa di vento d’estate
Volvo Aero si staglia dirompente nel paesaggio greco, scegliendo con cura un abito dai colori tenui, perfettamente bilanciato con il blu intenso e il verde olivastro dello scenario, facendoti subito capire quanto dia importanza ai dettagli.
Annuncia che anche lui ha scelto di cambiare aspetto, di vestire con uno stile più snello e mostrare il fascino del mento pronunciato, quello che rese celebre la dinastia asburgica.
Appare sicuro e concreto, in quell’eleganza minimal che lo caratterizza da sempre, nonostante la decisa proiezione in avanti, verso un domani già presente.
A tale scopo, infatti, sfrutta i nuovi limiti di massa e dimensioni e allunga di 24 centimetri l’anteriore per sfruttare meglio l’aerodinamica, sostituisce gli specchi con le Mirror Cam, cambia anche i fari dell’insegna, il mascherone e il suo gradino (più ampio rispetto all’edizione precedente) e, come ogni gentleman sa fare, abbina con accuratezza anche il fiore all’occhiello: il nuovo Ironmark spostato più in basso.
Il nuovo look di Aero è come un vento d’estate, da sfruttare a proprio favore in ogni condizione.
Le poche novità all’interno
Se esternamente cambia leggermente, internamente, invece, ancora non c’è un nuovo concept che riprogetta lo spazio, a meno che non ci si sposti sulla già esistente XXL, utilizzabile però soltanto in abbinata a rimorchi più corti, mentre ora si accoppia anche con quelli standard. Ma in questo contesto è stato preferito non presentarla e sinceramente non ne capisco la ragione, visto che la gestione dello spazio, ormai, è requisito fondamentale sempre più ricercato durante la scelta di un collaboratore.
Volvo comunque rimane fedele al suo indiscusso comfort di guida e alla tradizionale plancia molto essenziale, apportando soltanto qualche miglioria, come un nuovo impianto stereo, il microonde di serie e una nuance total black degli interni (solo sul D17), rivelandosi uno in grado di avere le giuste cortesie per gli ospiti e di offrire la giusta convivialità, anche sul posto di lavoro.
Atteggiamento perfettamente in linea con il carattere svedese e che si dimostra utile per favorire un ambiente di lavoro più rilassato e piacevole.
In guida e il nuovo D17

Tradizionale anche in guida, considerato che non è cambiato in alcun modo: preciso, morbido e rassicurante.
Volvo Aero è esattamente come te lo ricordavi. Bravissimo a condurre le danze, ti accompagna in ogni movimento anche se sei una principiante, senza farti provare imbarazzo. E se poi cambia il ritmo, tu neanche lo percepisci, grazie al suo I-Shift ineccepibile.
Quello che aggiunge è un numero in più, il motore da 16 litri passa a 17, raggiungendo la potenza di 780 CV (disponibile anche con potenze da 600 e 700 CV) e una coppia che arriva a 3800 Nm dichiarandosi la più alta (a pari merito con il più potente dei V8 di Scania) della categoria.
Un motore, però, che è indicato per chi svolge lavori particolarmente gravosi visto che eroga la coppia massima in un ristretto numero di giri (da 1000 a 1200) e la potenza massima di tutti i 780 CV la troviamo solo intorno ai 1700 giri.
Se l’impegno è gravoso, ma non così tanto da fare cava pesante o montagne altissime, allora si può scendere anche su potenze come il 600 o il 700 CV che hanno una coppia più bassa, ma erogata in un range di giri più ampio (dai 900 ai 1400) e anche la potenza si gestisce più in basso, in modo da avere un ottimo rapporto consumo/prestazioni.
Probabilmente, però, il più indicato in questa fase di transizione, rimane ancora l’I-Save sul D13 da 500 CV – con una coppia di 2800 Nm presente già a bassissimi giri e una potenza che si sprigiona a 1200 giri – di fatto il motore perfetto per la stragrande maggioranza dei lavori.
Aero veste poi di nuovo anche l’elettrico, permettendo di alleggerire il carico del coefficiente aerodinamico e quindi di risparmiare energia e di gestire meglio i suoi 300 km di autonomia sui motori da 490 Kw (circa 666 cv). Un’autonomia che sembra poca, ma che in realtà, stando alle statistiche, è in grado di coprire quasi il 50% delle missioni di trasporto.
In elettrico Volvo non perde carattere, facendoci percepire subito la coppia immediata (tipico di questo tipo di alimentazione) e una silenziosità impagabile per chi deve vivere in cabina almeno due terzi delle sue giornate. In sintesi, un tipo da «un diavolo per Kw».
Mirror cam e pilot assist: gli accessori giusti

Una scelta di stile anche per poter abbinare al meglio i giusti accessori tecnologici. Le Mirror Cam (CMS- camera Monitor System per la precisione) si presentano molto buone, nitide e piuttosto precise.
Dotate di «panning» (il sistema di telecamere dotato di una funzione di panoramica automatica per seguire il rimorchio in curva), consentono al conducente di avere sempre la migliore visuale dell’allestimento alle sue spalle in tutte le fasi di manovra e di «Blind Spot Warning», cioè l’allarme in caso di affiancamento di un altro veicolo durante uno spostamento laterale.
Colgo soltanto una lacuna: avrei preferito vedere i nuovi Aero completi di Corner View e non con lo specchio frontale, visto che è una tecnologia presente da qualche anno in casa svedese.
Aero è un camion dalla visione chiara e precisa, non solo perché ritaglia una visuale nitida in tutte le condizioni meteorologiche, ma anche perché è in grado di assistere preventivamente il conducente nei punti più pericolosi della strada.
L’ACC (Adaptive Cruise Control) è disponibile anche con il Pilot Assit, un’integrazione che permette al veicolo, grazie alla già conosciuta tecnologia I-See, di rallentare prima di rotonde, svincoli e incroci pericolosi e mantenere la traiettoria ideale anche in curva.
L’irrinunciabile accessorio però è la funzione di emergenza: nel caso in cui non ci sia interazione del conducente, il veicolo ne richiama l’attenzione prima con una spia luminosa, poi con un allarme sonoro e al terzo tentativo (a intervalli di 15 secondi l’uno dall’altro), arresta il veicolo, accende le luci di emergenza e quelle in cabina e sblocca le porte per permettere i soccorsi.

La linea di Volvo Aero è disponibile in tutte le versioni dei veicoli già noti: FM, FH I-Save, LNG e Electric. In questo modo tutta la gamma può diventare più efficiente di un ulteriore 5% di carburante o energia elettrica.
Conclusioni
Il futuro non è ancora ben chiaro, soprattutto quando si parla di veicoli e propulsioni, non si sa bene nemmeno che tipologie di veicoli ci accompagneranno nel nostro lavoro tra qualche decennio.
Allora, in attesa di rotte più definite, la scelta più saggia è quella di affidarsi a collaboratori in grado di essere quanto più versatili ed efficienti, con la giusta attenzione ai dettagli e al benessere di ambiente e conducente.
In una fase di metamorfosi, in cui persino l’amore è sempre più liquido, forse dovremmo arrenderci all’inevitabile: anche la coppia autista-camion dovrà strutturarsi in modo diverso, senza lasciare il comando a uno o all’altro, ma sfilando affiancati in un rapporto di rispetto reciproco e dove il collante, ciò che rende la relazione stabile, sono i valori condivisi.