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Biocarburanti, l’UE ci ripensa: niente 10% di rinnovabili nei trasporti entro il 2020

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Sarebbe un bel risultato, ma in concreto è solo un traguardo poco proponibile. Questa la conclusione della Commissione UE sulla questione del target per i biocarburanti (biofuel) sollevata dall’attuale normativa dell’Unione Europea del 2008. La legge continentale, infatti, richiedeva che ogni Stato membro dell’UE impiegasse entro il 2020 «almeno il 10% di fonti rinnovabili nel settore dei trasporti». Per fonti rinnovabili si intendevano sia i biocarburanti di prima generazione – come ad esempio il bioetanolo proveniente da mais e canna da zucchero, che comportano però sottrazione di terreno agricolo alla produzione alimentare o cambi di destinazione agricola – sia l’elettricità ‘verde’ (prodotta cioè da fonti rinnovabili).

Ma questo obiettivo non comparirà nella nuova direttiva se non come indicazione generale, senza alcun riferimento quindi a quote nazionali. Lo ha confermato Marie C. Donnelly, direttore per le energie rinnovabili nella Commissione europea, che ha spiegato come «quello che non ci sarà nel testo è l’obiettivo per il settore dei trasporti».

Per i biofuel è stato scelto lo scorso anno di imporre un tetto del 7% (il più probabile visto lo stato dell’arte del settore) nel caso provengano da colture alimentari o siano in competizione con le stesse per l’uso del suolo. Una misura di compromesso che gli esperti criticano apertamente: la filiera produttiva dei biocarburanti di prima generazione, dal campo all’automobile, produrrebbe emissioni fino a tre volte maggiori di quelle dei carburanti fossili. Dalla padella alla brace, insomma.

Ovviamente la scelta UE ha provocato le ire dei produttori europei di biofuel. Il timore è il blocco dei futuri investimenti sui biocarburanti di prossima generazione. «Noi non investiremo in nessuna tecnologia avanzata a meno di non essere sicuri che il regolamento rimarrà almeno per un periodo di cinque-dieci anni – ha commentato a conferma Jörg Jacob, CEO della società German Biofuels – Non c’è nessuna reale alternativa oggi per i biocarburanti di prima generazione che stiamo producendo. Ci sarà in futuro, tra dieci o quindici anni, se i presupposti potranno essere raggiunti». Ma evidentemente la Ue pensa che questa ipotesi sia ancora lontana.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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