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Cassazione: «L’impresa di trasporti slovena gestita da ditta italiana deve pagare le tasse in Italia»

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Un’impresa estera che si affida a un’organizzazione logistica in Italia è anche italiana e quindi deve pagare le imposte italiane. Lo sostiene la Cassazione con sentenza n. 38027 depositata il 16 settembre 2014. Il caso in questione riguardava un’impresa slovena accusata di non aver presentato dichiarazioni reddituali in Italia, dove però forniva servizi di trasporto a una sola ed esclusiva società italiana. In pratica gli garantiva gli autisti e i trattori cui agganciare i semirimorchi carichi.

A far giudicare «esterovestita» la società slovena era quindi, secondo l’accusa, il coordinamento logistico, visto che tutto il lavoro veniva predisposto e organizzato in Italia, dove peraltro poi la stessa società una serie di rapporti e di presenze stabili, che di fatto le imponeva di pagare le imposte nel nostro paese.

In primo grado e in appello questa ricostruzione risulta vincente e il titolare della società estera condannato a un anno di reclusione.

La Cassazione, confermando i due precedenti gradi di giudizio, ha anche fornito una sorta di guida sugli elementi da verificare per riscontrare se ci si trovi di fronte a un’esterovestizione. E in particolare a convincere i giudici è stato il fatto che, presso la sede della società italiana, siano stati trovati documenti, in originale, che riguardavano operazioni della società slovena. Inoltre, una serie di camion utilizzati dalla società slovena erano parcheggiati presso la sede della società italiana. Infine, la società slovena era titolare di un conto corrente presso una banca italiana e tutti gli estratti di questo conto venivano inviati alla società italiana. Da ultimo, a far constatare l’esterovestizione alla Cassazione erano anche le testimonianze dei dipendenti, che riferivano proprio di come l’attività della ditta slovena era di fatto gestita in Italia.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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