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Cronotachigrafo manomesso. Fermati due camionisti

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Un magnete per truccare i dati registrati dal cronotachigrafo è lo stratagemma che hanno adottato due autotrasportatori recentemente fermati dalla Polizia Stradale di Lecco.
Uno era un camionista alle dipendenze di una società trentina, che bloccato durante un normale controllo lungo la ex Ss 36 a Olginate, nonostante gli agenti lo avessero appena fermato, secondo le registrazioni del dispositivo risultava fermo da almeno un paio d’ore. Messo alle strette il trasportatore ha svelato la calamita che era posizionata tra gli ingranaggi del differenziale e la scatola del cambio. Denunciato, gli è stata revocata la patente, contestata una sanzione di 1.682 euro e ora, rischia pure il posto di lavoro.
Stesso finale a un collega lungo la Sp 342 Briantea Brivio, con la differenza che questi aveva rotto i sigilli di un cronotachigrafo digitale.
«È bene ricordare – ammonisce Mariella Russo, vice-questore aggiunto di Lecco – che l’applicazione di congegni ed “escamotage”, finalizzati alla paralisi del sistema di registrazione sia analogica che digitale, al fine di eludere un reale controllo, possono compromette seriamente, diminuendola, l’efficienza di tutti i sistemi di bordo. Il sensore collocato nella scatola del cambio, infatti, invia all’elettronica del mezzo informazioni non solo dirette all’apparecchiatura cronotachigrafo ma anche a tutti gli altri dispositivi compreso quello frenante». Dall’inizio dell’anno, i poliziotti della Stradale hanno controllato 1455 camion e sono state circa 1572 le sanzioni contestate.

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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