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La mozzarella che avete mangiato ieri sera ha viaggiato su un veicolo di 16,4 anni

È un’età veneranda quella del parco veicolare italiano di rimorchi e semirimorchi refrigerati, che l’OITAF ha calcolato all’interno del secondo Libro Bianco del Trasporto ATP in Italia. Un’età che al Sud – dove si concentra una fetta importante del totale (44,8%) – va oltre l'età media e raggiunge i 17,4 anni e al Nord Est mostra il volto più giovane (13,9 anni). Comunque decrepito rispetto ai cinque anni della Francia. Ma un’età giustificata dal troppo conto proprio circolante, pari al 60% del mercato, gestito da produttori, spesso interessati a promuovere un’immagine «bio» dei propri prodotti, ma non a rinnovare veicoli distanti dal loro core business

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Fate mente locale sulla mozzarella che avete mangiato ieri sera: sapete attraverso quale contenitore mobile è arrivata fino alla vostra tavola? Rispondere: «il camion», non vale. Tutto ciò che arriva sulle nostre tavole viaggia in camion, perlomeno in ultima battuta. La domanda si riferisce, invece, a quell’allestimento che il camion si porta dietro e serve a conservare alla giusta temperatura gli alimenti trasportati: rimorchi e semirimorchi refrigerati. Ebbene, in Italia – come ha quantificato OITAF – Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci, all’interno del secondo Libro Bianco del Trasporto ATP in Italia, presentato il 27 ottobre a Genova – ce ne sono in giro la bellezza di 17.529. E con tutto ciò che si mangia è anche normale.

La cosa anomale è che in media raggiungono un’età media di 16,4 anni.

La cosa anormale è che questi mezzi nel 60% dei casi sono di proprietà dello stesso produttore o della società commerciale che si occupa di distribuire la mozzarella. Quindi, una realtà spesso molto piccola e che interpreta il trasporto in conto proprio non come attività principale, ma come accessorio ad altro.

La cosa anormale è che la stessa società che magari promuove il valore ambientale che sprigiona dalla mozzarella che produce, etichettandola con qualche suffisso evocativo (del tipo «bio»), poi affida questo prodotto green a veicoli geriatrici, con tutto ciò che ne consegue in termini di inquinamento.

La cosa anormale è che, quindi, la flotta italiana di rimorchi e semirimorchi ATP è costituita per la stragrande maggioranza da mezzi già declassati a Isotermici Normali per il trasporto da 0° C in su, malgrado da lungo tempo esistano in commercio soluzioni avanzate per efficientare i consumi, per ridurre le emissioni di CO2 e di altri inquinanti e per garantire ai prodotti alimentari che consumiamo un’adeguata sicurezza.   

Ci sono eccezioni, per carità, ma sono confinate a qualche decina di casi, vale a dire quelle mosche bianche rappresentate da grandi flotte di trainati operanti in conto terzi e in grado quindi di generare significative economie di scala. Ma si tratta, appunto, di una sparuta minoranza.

La distribuzione territoriale della flotta di allestimenti refrigerati

Poi ci sono le disparità territoriali e queste, in definitiva, sono normali. Nel senso che te le aspetti. Non stupisce, infatti, che il 44,8% degli allestimenti frigo in Italia alberghi al Sud, perché è da lì che parte quel made in Italy tanto apprezzato non soltanto al Nord, ma anche oltre frontiera. Ma a portarcelo – ci informa lo studio di OITAF – non sono vettori nazionali, ma le grandi flotte dell’Europa orientale che di fatto controlla il grosso del trasporto internazionale, perché quella italiana, al pari di quella francese (che raggiunge comunque i 120.000 veicoli da trasporto con un certificato ATP e circa 150.000 veicoli in totale) è tutta concentrata sul nazionale. E allora, tutto sommato non stupisce (malgrado preoccupi) che nella fascia di mercato più a Sud dell’Italia l’età media sia addirittura superiore del dato nazionale, toccando la bellezza dei 17,4 anni.  Anche se, a dirla tutta i 13,9 anni del Nord Est non sono chissà quale vanto, considerando che i ricordati cugini francesi non vanno oltre i cinque anni di età media.

E se vi abbiamo rovinato la cena, ce ne scusiamo tanto…

Il secondo volume del Libro Bianco è stato presentato nell’ambito dell’evento Shipping Forwarding & Logistics Meet Industry – Seaside Edition. Sono intervenuti Clara Ricozzi  (Presidente di OITAF), Tiziana Altieri (curatrice dell’opera e Vice Direttore di Vie & Trasporti), Giuseppe Acquaro (CEO di Terminal Italia), Valerio Vanacore (Responsabile delle Trazioni Alternative IVECO Mercato Italia). Ha moderato l’incontro Giuseppe Guzzardi (Direttore Editoriale della Casa Editrice La Fiaccola). Tutti i partecipanti (tranne Tiziana Altieri) compaiono in questa foto
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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