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Nel Regno Unito riappaiono gli autisti di camion. Esami in aumento del 25,6%

La carenza di autisti è ancora presente, però si registrano alcuni segnali incoraggianti. Stanno crescendo infatti i giovani che intraprendono il percorso per l’abilitazione professionale o quelli impegnati in un tirocinio in azienda. È molto probabile che gli aumenti salarali abbiamo fornito un valido aiuto

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Ci sono i primi segni che la carenza di autisti di camion andrà colmandosi nei prossimi mesi. A sostenerlo è l’associazione di categoria Logistics UK, che registra come il numero di autisti che lasciano la professione stia cominciando a diminuire, mentre aumenta quello di apprendisti che si affacciano alla professione. 

Il rapporto di Logistics UK riporta che all’inizio dell’autunno c’erano 44.000 autisti di mezzi pesanti in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel periodo tra luglio e settembre di quest’anno, però, c’è stato un aumento del 25,6% del numero di coloro che sostengono l’esame per diventare conducente di mezzi pesanti rispetto allo stesso periodo del 2019, così come si sono moltiplicate per tre volte le richieste di licenze professionali provvisorie.

Tutto questo forse anche grazie all’incremento delle retribuzioni dei conducenti calcolate mediamente in un 10% nel corso del 2021, con punte molto più alte in alcuni comparti. 

Elizabeth de Jong, direttore delle politiche di Logistics UK, ha detto che il settore stava vedendo «germogli» di ripresa, e che in pochi mesi, con più autisti formati, ci sarà un miglioramento dei numeri complessivi.

«È ancora un periodo difficile – ha puntualizzato – l’acuta carenza di autisti ancora persiste, ma ci sono una serie di segnali di miglioramento che potrebbero arrivare», a maggior ragione se vengono affrontati alcune criticità urgenti, come quella relativa alla mancanza di infrastrutture e di servizi dedicati a chi lavora lungo le strade. 

A soffrire maggiormente in questa fase sono soprattutto le aziende di trasporto più piccole, impossibilitate a pagare gli autisti con i salari maggiorati imposti dal mercato e che quindi spesso si trovano con una flotta composta da un numero di veicoli inferiore a quello che si registrava prima della pandemia. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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