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Freight Leaders Council: occorre incentivare il trasporto su rotaia dei beni di largo consumo

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«Abbiamo solo sei anni per fare una rivoluzione nelle merci su strada». È quanto ha affermato il presidente del Freight Leaders Council, Antonio Malvestio, intervenendo al convegno «Intermodability™- Il largo consumo prende il treno» svoltosi in questi giorni a Milano, alla presenza di oltre 240 rappresentanti delle imprese del largo consumo e delle aziende del ferroviario. Al centro dell’evento, la presentazione, da parte di GS1 Italy/Indicod-Ecr dei risultati del progetto «Intermodability™» attivato in ambito Ecr Italia per esplorare il tema del trasporto intermodale, mettendo a confronto le esigenze della filiera del largo consumo e le dinamiche del mondo ferroviario. Secondo le stime scaturite dal progetto il trasporto intermodale strada-rotaia è una alternativa sostenibile al modello all road, essendo possibile trasferire dalla strada alla ferrovia il 30% dei viaggi del largo consumo, con il 30% di riduzione delle emissioni di CO2.
«Mentre l’Unione Europea chiede di ridurre la produzione di CO2 entro il 2020, il trasporto merci e persone ha un trend opposto – ha affermato Malvestio nel suo intervento – Per invertire questa tendenza è possibile scegliere mezzi e sistemi di trasporto meno inquinanti e aumentare il riempimento dei mezzi. Far viaggiare i beni di largo consumo su rotaia invece che su strada, rappresenta una reale possibilità: le aziende sono fermamente convinte e intenzionate a mettere in pratica il progetto: certamente sarebbero utili degli incentivi governativi che aiuterebbero ad accelerarlo. Le aziende riunite al tavolo Ecr stanno già infatti lavorando per trovare soluzioni collaborative per ottimizzare i carichi di trasporto sui mezzi».
Il presidente Flc sostenendo la validità del principio «chi più inquina, più paga», ha ricordato che è vero che «occorre tassare di più chi non intraprende misure necessarie a limitare le emissioni di CO2», ma è altrettanto vero che «chi investe deve avere certezze per programmare gli ammortamenti, ma deve sapere che avrà un vantaggio che diminuirà nel tempo» e ha portato alcuni esempi di incentivi: «pagare il bollo non secondo la potenza, ma secondo la produzione di CO2; rimborsare le accise all’autotrasporto secondo la classe Euro, decrescente nel tempo; favorire l’intermodalità sostenendo le start-up che si occupano di portare nuovi volumi alla ferrovia o al mare». in linea con questa filosofia è anche il programma «Lean and Green», di cui FLC ha in esclusiva la gestione dell’Italia: si tratta di un riconoscimento, già presente in molti paesi europei, assegnato alle imprese di trasporto e di logistica, che accettano un programma controllato di riduzione delle emissioni del CO2 pari al 20% in cinque anni, con una parallela riduzione dei costi di gestione.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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