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Grimaldi (Alis) contro il leitmotiv degli stipendi bassi: «Fare l’autista è anche un mestiere ben pagato»

Le dichiarazioni del presidente dell’Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile in occasione del discorso di chiusura della quattro giorni di LetExpo. «I marittimi e gli autotrasportatori sono mestieri retribuiti dai 2.000 euro netti in su. Il vero tema è che non vengono visti come ‘sexy’. E invece non è assolutamente vero»

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Il problema dei salari «bassi» in Italia nel settore del trasporto e della logistica è che in realtà non sono così bassi. Bisogna sfatare cioè la narrazione dominante che le professioni di autista o di operatore marittimo siano mal pagate. Al contrario, sono ben retribuite e anche più attrattive rispetto a quello che oggi si è portati a pensare. È il pensiero controcorrente espresso da Guido Grimaldi, presidente Alis, in chiusura della quattro giorni di LetExpo, la fiera su trasporto e logistica che si è tenuta a Verona dall’8 all’11 marzo.

Grimaldi parte da una considerazione di base, legata al tema della formazione dei giovani. «La Germania ha 800.000 giovani che provengono e si diplomano dagli Its – ha affermato – mentre in Italia sono poche decine di migliaia. Per questo abbiamo creato un’Academy, perché gli armatori hanno bisogno di migliaia di marittimi e anche gli autotrasportatori hanno bisogno di decine di migliaia di autisti». Il numero uno di Alis muove quindi una riflessione sul valore di queste professioni, sottolineando come siano «pagate dai 2.000 euro netti in su» e in particolare come un’autista possa ambire ad «ottenere anche 3.000-3.500 euro». Si tratta, insomma, di mestieri adeguatamente retribuiti. O comunque lontani dal luogo comune che li racconta come tra i più sottopagati d’Italia.

«Semmai il vero tema – ha aggiunto – è che non vengono viste come ‘sexy’. E invece non è assolutamente vero». Grimaldi spiega che «oggi un autista dell’intermodale fa una serie di consegne ma la sera torna a casa, così come il marittimo oggi fa anche due mesi a casa e un mese a bordo. Il vero problema è che le associazioni, il mondo accademico e l’Italia non hanno saputo raccontare queste opportunità».

«Ed è per questo motivo – ha aggiunto – che quest’anno ad Alis ho invitato tutti gli Its d’Italia con 50.000 giovani da tutta Italia e contestualmente creiamo uffici di recruitment, e mi auguro che in questi giorni le aziende lo abbiano fatto».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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