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Gruppo di lavoro per il contratto di logistica: Confetra dice no

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Non è andata proprio giù a Confetra l’iniziativa – una delle poche in questi tempi di stasi – del ministero dei Trasporti di costituire un gruppo di lavoro per redigere, tra le altre cose, una proposta normativa per regolare il contratto di logistica. Ma soprattutto non è piaciuto il fatto che tale contratto venisse indicato come una fattispecie tipica «nella quale far confluire i servizi complementari e accessori al trasporto delle merci». 

Nereo Marcucci, il presidente di Confetra, lo dice senza mezzi termini: «Questa iniziativa non è solo banalmente semplicistica; è anche soprattutto pericolosa se si considera che avviene senza alcuna preventiva consultazione con i diretti interessati, rappresentati da Confetra, e che parte da una visione profondamente distorta secondo cui la logistica sarebbe ‘complementare e accessoria’ all’autotrasporto». Insomma, da un lato Marcucci critica il metodo, vale a dire la mancanza di consultazione della sua associazione, dall’altra punta l’indice sul merito, visto che – come puntualizza – «l’autotrasporto è un anello della logistica, importante ma pur sempre anello di una catena: non a caso in inglese la logistica viene definita ‘supply chain’».

In più secondo il presidente di Confetra l’iniziativa è criticabile anche perché andrebbe ad accrescere il quadro normativo di riferimento, quando invece si avrebbe bisogno di delegificare. «Il rischio – chiosa Marcucci – è di mettere una camicia di forza tutta nazionale a un’attività che è in continua evoluzione e che si svolge a livello mondo. È dunque auspicabile che questa iniziativa, non promossa dai responsabili politici del ministero dei Trasporti, non abbia seguito».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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