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Il tunnel del Monte Bianco compie 50 anni

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50 anni fa, esattamente il 16 luglio 1965 fu inaugurato il Traforo del Monte Bianco dal presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat e dal presidente della Repubblica Francese Charles De Gaulle. Tre giorni dopo, venne aperto alla libera circolazione. Lungo oltre 11,6 chilometri, è stato realizzato in sei anni di lavoro. E da allora sono stati più di 60 milioni i veicoli che hanno utilizzato il tunnel, in entrambe le direzioni Italia-Francia e oggi sono circa 5mila i passaggi giornalieri attraverso il tunnel, ancora tra i più lunghi mai realizzati.

I numeri del traforo:
Lunghezza: 11.600 m
Larghezza alla base: 8,6 m
Larghezza della carreggiata: 7 m
Altitudine dei piazzali di ingresso: 1274 m (Francia) e 1381 m (Italia)
Altitudine massima: 1395,5 m (a metà galleria)
Spessore della roccia sulla verticale: superiore a 2 km (su più della metà della lunghezza)
Durata della traversata: 12 minuti a 60 km/ora

Sembra che la prima merce trasportata attraverso il Monte Bianco fu lo champagne e, in cinquant’anni tanto altro c’è passato.

Tra le date che hanno segnato la storia del tunnel c’è sicuramente quella del 24 marzo 1999, quando un camion belga, carico di farina e margarina, entrò prendendo fuoco poco dopo e fermandosi, scatenando una catastrofe: nel rogo morirono 39 persone, decine di camion e auto vennero sciolti da un calore che, nel cuore del tunnel, raggiunse i mille gradi. Le fiamme, alimentate dall’impasto che si era venuto a creare con la merce trasportata nel rimorchio, venne amplificato dall’effetto forno causato dal tunnel. I Vigili del fuoco di entrambi i Paesi impiegarono 53 ore per spegnere le fiamme. A seguito del tragico evento il tunnel rimase chiuso per tre anni e, inizialmente, fu riaperto solo alle auto.
Quell’evento portò Italia e Francia ad avviare lavori di modernizzazione da 380 milioni di euro per dotare l’infrastruttura di impianti di alto livello. Oggi la galleria, dalla riapertura nel 2002, è un formidabile concentrato di tecnologia: dispone di una Gestione Tecnica Centralizzata, un sistema informatico che controlla e sorveglia permanentemente la galleria in tutta la sua lunghezza ed elabora i dati provenienti da oltre 35.000 punti di controllo. La GTC è in grado di rilevare qualunque anomalia e di proporre agli operatori lo scenario che consente di utilizzare la segnaletica adeguata, regolare la ventilazione, informare gli utenti (radio FM, pannelli a messaggio variabile), dare l’allarme alle squadre di soccorso e dare l’allarme e comunicare con gli intervenienti esterni.

Un dispositivo di sicurezza complesso
37 luoghi sicuri
1 canale di aria pura collegato con i luoghi sicuri per l’evacuazione degli utenti
116 nicchie SOS
120 telecamere
12 frequenze radio FM ricevibili all’interno della galleria che trasmettono messaggi di sicurezza in tre lingue
40 semi barriere associate ognuna a un pannello a messaggio variabile e a un semaforo rosso
20 pannelli a messaggio variabile disposti in volta
20 semafori per senso di marcia
1 cavo termometrico dotato di 3.860 sensori
1 condotta d’acqua sotto pressione
78 nicchie antincendio
116 bocche di aspirazione dei fumi
76 acceleratori di aria posizionati in volta
10 radar di controllo della velocità
10 radar di controllo dell’interdistanza
36 aree di sosta di emergenza
1 postazione centrale di intervento immediato e 2 postazioni esterne
2 barriere agli imbocchi
4 serbatoi d’acqua della capacità di 120 m³ ciascuno
4 640 lampade

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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