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Denuncia IRU sul Brennero: «La UE non sta trovando una soluzione»

Secondo l'organizzazione internazionale la Commissione Europea dovrebbe cominciare a procedere per vie legali contro l'imposizione da parte dell'Austria di restrizioni quantitative al trasporto merci su strada lungo la direttrice italo-tedesca. Anche Fai-Conftrasporto è schierata sulla stessa linea: «Occorre assicurare la libera movimentazione delle merci»

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La riunione della scorsa settimana dei ministri dei Trasporti dell’UE per discutere della libera circolazione delle merci lungo il passo del Brennero ha provocato una dura reazione da parte dell’IRU, l’organizzazione Internazionale del trasporto su strada. Secondo l’associazione «una soluzione al collo di bottiglia del Brennero continua a sfuggire ai governi e alle autorità dell’UE. Ma il tempo delle discussioni appare terminato e la Commissione UE dovrebbe cominciare a procedere per vie legali».

Ricordiamo che la rotta Italia-Germania del Brennero rimane una delle più transitate e affollate d’Europa, con circa 7.000 movimenti di camion al giorno e code che possono raggiungere anche i 70 km di lunghezza, dovute principalmente alle limitazioni imposte dall’Austria al valico alpino.

L’IRU ha accolto con favore la posizione dei ministri tedesco e italiano che, durante l’incontro in Lussemburgo, hanno sottolineato come la situazione attuale sia insostenibile – a causa appunto delle lunghe file alle frontiere – e come vada soprattutto salvaguardato il principio della libera circolazione delle merci. Dalla parte di Italia e Germania si sono schierate anche Bulgaria, Repubblica Ceca, Lituania, Paesi Bassi e Romania: «Ciò dimostra – spiega un comunicato dell’IRU – che il passo del Brennero è una questione europea, che ha un impatto sulla facilitazione del commercio in tutto il blocco. Per questo chiediamo alle forze politiche dei Paesi UE di agire rapidamente per trovare una soluzione».

Sulla posizione dell’organizzazione si è detta d’accordo anche Fai-Conftrasporto: «Bisogna assicurare la movimentazione delle merci senza interruzioni attraverso uno dei più importanti punti di transito d’Europa – ha ribadito il presidente Paolo Uggè – Limitare la circolazione delle merci nell’Unione Europea ha un impatto fortemente negativo sul funzionamento del mercato interno. E nel caso del Brennero le limitazioni al transito dei mezzi pesanti incidono negativamente anche sugli sforzi per la riduzione delle emissioni e la qualità dell’aria, contrariamente a quanto l’Austria vorrebbe far credere».

«Purtroppo l’Austria non ha mostrato alcuna reale volontà di risolvere la questione del Brennero, che si trascina da anni – ha dichiarato Raluca Marian, direttore dell’EU Advocacy dell’IRU – Continuiamo a sentir parlare di trasporto ferroviario e combinato come soluzione. Ma la ferrovia da sola non è in grado di far fronte al volume di merci in transito attraverso il Brennero, sono necessarie entrambe le modalità. I divieti di circolazione hanno causato una massiccia congestione del traffico e le vacanze estive sono dietro l’angolo, per non parlare delle emissioni di CO2».

«Per migliorare la sostenibilità del passo del Brennero mantenendo la libera circolazione delle merci – ha concluso Marian – la Commissione dovrebbe utilizzare tutti gli strumenti giuridici a sua disposizione per sbloccare la situazione. Il ministro della Mobilità austriaco, Leonore Gewessler, ha confermato che 5,2 milioni di camion hanno attraversato il passo del Brennero nel 2022. Un volume di transito così elevato richiede una soluzione rapida per facilitare la circolazione dei veicoli pesanti attraverso Austria, Germania e Italia».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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