Seconda puntata sui consigli della Commissione europea in materia di tachigrafo e carte tachigrafiche dopo le recenti modifiche normative. Qui si farà riferimento all’AETR (Accord Européen sur les Transports Routiers – Accordo europeo sui trasporti stradali), per cui vediamo di riassumere che cosa esso sia.
L’Accordo europeo sui trasporti stradali
Si tratta di un’intesa internazionale che regola il trasporto stradale tra l’Unione Europea e altri Paesi europei non UE. L’obiettivo principale dell’accordo è aumentare la sicurezza e l’efficienza del trasporto stradale, nonché garantire condizioni di parità tra le diverse Nazioni. Il patto regola l’orario di lavoro, il tempo di riposo e il tempo di guida dei conducenti di veicoli al fine di ridurre al minimo l’affaticamento dell’autista e il rischio di incidenti stradali. La parte che più ci interessa è che, oltre all’UE, il campo di applicazione della Convenzione AETR si estende anche a Paesi che non sono membri dell’Unione Europea ma parti della Convenzione, come l’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia o la Svizzera.
Carte conducente non emesse dall’AETR
In genere, la carta del conducente deve essere rilasciata dal Paese in cui questi hanno la loro residenza normale (definita allo stesso modo sia nell’AETR che nel Regolamento UE 165/2014). Un conducente impegnato in operazioni che rientrano nell’ambito di applicazione dell’AETR (ad esempio svizzero o norvegese) è pertanto soggetto alle norme di questa convenzione e non alle disposizioni del Regolamento 165, come la registrazione manuale degli attraversamenti delle frontiere o l’obbligo di presentare le attività degli ultimi 56 giorni.
Va però valutato attentamente dagli Stati membri e dagli operatori – precisa la Commissione – il caso in cui l’autista non UE, ma proveniente da una parte contraente dell’AETR, inizi a lavorare per operatori stabiliti nell’UE. In questa ipotesi, il conducente verrà probabilmente impegnato in viaggi intra-UE che rientrano nell’ambito di applicazione del diritto comunitario e perciò a un guidatore di questo tipo si potrà applicare il regolamento 165/2014 con gli obblighi sopra previsti.
Inoltre la residenza normale dell’autista può anche cambiare nello Stato membro UE in cui l’autista è stato appena assunto. In questo caso sarà responsabilità del gestore traffico garantire che l’autista rispetti la legge UE sui tachigrafi.
Paesi extra-UE con tachigrafi e carte intelligenti
Altra domanda riguarda quali siano i Paesi non UE che possono installare tachigrafi intelligenti ed emettere carte tachigrafiche intelligenti.
Palesemente non c’è problema per quelle Nazioni che hanno norme identiche a quelle dell’UE in materia di tachigrafo intelligente, ovvero Regno Unito, Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Svizzera.
Anche Bosnia Erzegovina e Serbia possono emettere carte tachigrafiche intelligenti, in base a certificazioni crittografiche ottenute dalla Commissione via AETR.
Infine i veicoli immatricolati in Ucraina possono essere dotati di un tachigrafo intelligente e il Paese dell’Europa Orientale ha già oggi la possibilità di sviluppare la propria infrastruttura di tachigrafo intelligente (inclusa l’emissione di carte) secondo i propri ritmi.