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Il Covid spinge in alto l’intermodale ferroviario della Liguria

A dispetto (o proprio grazie) del virus gli scali di Genova e Savona fanno registrare nel 2020 un incremento dei traffici su rotaia dell’8,1%, con un picco del 21,6% a settembre. Ma dati positivi arrivano pure da Vado e da La Spezia

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Il Covid eccita l’intermodale. Per quanto riguarda quello ferroviario, numeri incoraggianti giungono dalla Liguria, dove l’insieme degli scali di Genova e Savona ha fatto registrare un incremento dei traffici su rotaia dell’8,1%, con un picco del 21,6% nel solo mese di settembre. Dietro queste performance – spalmate comunque tra i due scali – c’è in particolare l’andamento degli spostamenti diretti verso l’hub logistico di Basilea, sulla cui direttrice hanno viaggiato nei primi 10 mesi dell’anno 4.170 teu, praticamente il doppio rispetto ai 2.100 calcolati nel corso del 2019. Certo, si tratta di una tratta specifica, ma più in generale la quota di merci spostata via ferro è comunque in aumento malgrado la contingenza infelice. Segno che Psa, l’operatore che da fine 2018 gestisce il servizio ferroviario che dal terminal container del capoluogo ligure procede verso Nord, si sta muovendo – è proprio il caso di dire – nella giusta direzione. 

D’altra parte, a livello infrastrutturale alcune cose sono state realizzate e altre sono sul trampolino di lancio. Per esempio, all’inizio del 2020 Pra’ ha raddoppiato la propria capacità di movimentazione interna con un nuovo binario, mentre all’inizio del 2021 prenderanno il via i lavori – destinati a durare per circa due anni e mezzo – per il viadotto di accesso al bacino portuale e quindi anche il prolungamento dei binari a 750 metri, in grado di supportare treni da 2.000 tonnellate.

Ma Genova è soltanto una parte del tutto. Per avere un quadro completo bisogna anche riferire del buon andamento sia del terminal di Vado Ligure, su cui sono attivi collegamenti ferroviari da Padova, Milano e Rubiera e sul quale a partire da ottobre è stato attivato un collegamento settimanale con il porto del Pireo, in Grecia, gestito da Diamond Line, compagnia del gruppo Cosco e che di fatto apre il terminal di Apm alle principali linee per il Far e Middle East, l’India e l’Oceania, sia di quello di La Spezia, che rappresenta un po’ la stella intermodale della regione, grazie in particolare agli investimenti fatti e programmati proprio nei giorni scorsi dal gruppo Contship, intenzionato a incrementare le connessioni con vari hub europei.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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